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Punkreas, muovere le gambe per azionare il cervello

  • 10 luglio 2006

Reduci dal memorabile concerto dei Napalm Death, che ha richiamato centinaia di metallari e simpatizzanti tali da tutta la Sicilia (ma si sono segnalate anche numerose presenze tutto il sud Italia), siamo lieti di annunciare che anche gli amanti del “vero” punk rock italiano avranno il loro evento estivo definitivo. Infatti sabato 15 luglio, sempre al Biergarten di Palermo (viale Regione Siciliana 6469, ore 22:30, ingresso 6 euro) torneranno a Palermo i Punkreas, la punk band italiana più seguita dell’ultimo decennio.

Parlare dei Punkreas è un po’ parlare del punk italiano anni novanta, decennio che lo ha visto rinascere, crescere e diffondersi, sebbene con modalità diverse da quelle un po’ più commerciali delle band anglo-americane, fino a diventare un genere musicale pienamente riconosciuto (e riconoscibile) anche dal grande pubblico nazionale. I Punkreas infatti nascono nel 1989 a Parabiago (Milano), fondati da Cippa (voce), Flaco (chitarra), Paletta (basso), Noyse (chitarra) e Mastino (batteria, adesso sostituito da Gagno), e l’anno successivo esordiscono con il cd autoprodotto “Isterico” contenente otto brani, che vende seimila copie grazie ad’una distribuzione a dir poco capillare, anche se esclusivamente nell’ambito dell’underground.

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Nel 1992 esce il loro secondo album, “United Rumours of Punkreas”, contenente sempre otto tracce, che viene prodotto dalla TVOR di Stiv Valli, storica etichetta nel cui catalogo si trovano tutti i gruppi di riferimento dell’hardcore italiano anni ottanta, da Negazione ad Indigesti, Crash Box e Peggio Punx, e la canzone “Occhi puntati” diventa da subito un vero e proprio inno nei loro live. Ma è nel 1995 che il gruppo compie il vero passo in avanti, con la pubblicazione di “Paranoia e potere”, album di tredici brani, tra cui spiccano la skankeggiante “Aca toro”, la metaforica “Canzone del bosco” e “Tutti in pista”. Fino ad oggi il disco ha venduto 45 mila copie e continua ad essere richiesto, dato che dimostra senza dubbio di come questo lavoro abbia influito sulla scena punk italiana, sia grazie alla sua impareggiabile freschezza sia grazie alle accattivanti contaminazioni ska nel punk di alcuni brani.

Seguono due anni di intensissima attività live che culmineranno con la pubblicazione, nel 1997, del loro quarto album in studio, ”Elettrodomestico”, prodotto dalla loro etichetta, la Atomo Dischi, che dà spazio nuove sonorità oltre alla consolidata formula punk. I due anni successivi li vedono promossi sui palchi dei grandi concerti, nel ’98 infatti partecipano al Teste Vuote Ossa Rotte Tour e al Warped Tour, insieme a gruppi di culto come NOFX, Bad Religion, Specials, Rancid, Primus, Lagwagon, e No use for a name, mentre l’anno successivo suonano all’Independent Days Festival con gli Offspring ed il compianto Joe Strummer.

Nel febbraio del 2000 la band pubblica “Pelle”, disco più studiato nella produzione e curato nei suoni. Il disco vende ben 35 mila copie, portando brani come “Voglio armarmi” e “Sosta” in heavy rotation nelle scalette di molte radio indie. La band torna così a partecipare all’Heineken Music Festival e all’Independent Days dove ha la possibilità di suonare con gruppi del calibro di Rage Against The Machine, Blink 182, Limp Bizkit, e i Deftones. Il 2001 vede la band impegnata in un lunghissimo tour (ben cento date!) che servirà da banco di prova per i pezzi del loro sesto album,”Falso”, lavoro caratterizzato, come di consueto, da un potente mix di ska, punk, impegno e irriverenza Il primo singolo dell’album, “Canapa”, viene dapprima ostracizzato dalle emittenti radiofoniche e televisive, ma poi grazie ai numerosi passaggi su Radio Dee Jay viene passato anche sugli schermi da Mtv, che da li a poco li ospiterà nella sua trasmissione televisiva dedicata all’indie, Brand:New.

Sulla scia del successo goduto grazie a questa promozione mediatica suonano ancora all’Heineken Jammin' Festival, questa volta però di fronte ai 60 mila accorsi per la serata dei Metallica. Nel 2003 approdano al loro primo tour fuori dai confini nazionali, in Germania, che culmina con una doppia esibizione al festival punk "Wild at Heart" di Berlino. Dopo più di un anno di pausa live e di lavoro in studio esce nel febbraio 2005 “Quello che sei”, registrato e mixato al Transeuropa di Torino dal fedele produttore Carlo Rossi, al quale viene allegato un dvd dove il gruppo illustra una sua ipotesi sull’accanimento punitivo nei confronti dei consumatori di canapa indiana dal titolo “La grande truffa della marijuana”. Il disco dovrebbe contenere in realtà dodici brani, ma l’ultimo brano, una cover “rielaborata” della celebre “What a wonderful world”, non ottiene il consenso dei legittimi detentori (americani) dei diritti d’autore, perché era un evidente attacco alla politica militare di Bush.

Ma i Punkreas certo non si scoraggiano e intraprendono un lunghissimo tour promozionale che li tiene impegnati tutto l’inverno, fino a quando, tornati in studio, raccolgono il materiale per il loro disco dal vivo “Punkreas live”, teso ad immortalare l’energia di questi loro primi quindici anni trascorsi sui palchi di tutt’Italia. Il live, uscito nel maggio di quest’anno contiene tutti i loro cavalli di battaglia, da ”Aca Toro”,“Tutti in Pista e Canapa, alla canzone “WTO” comparsa nella compilation-benefit “Genova 2001” (uscita per Il Manifesto Dischi che include brani dei Subsonica, Elio e le Storie Tese, Assalti Frontali, Meg, Club Dogo e Meganoidi), mentre “La canzone del Bosco” ha persino un videoclip in onda sulle tv musicali nazionali.

Con queste premesse è ovvio che stiamo parlando di una band che in quindici anni si è fatta le ossa sui palchi, conquistandosi un nutritissimo seguito, soprattutto grazie all’energia profusa sul palco nei suoi live, ma grazie anche a delle canzoni che oltre a fare muovere le gambe fanno ragionare la testa. Se ne volete una prova concreta, venite al concerto e vedrete come nella “Canzone del bosco “, al pari di una favola di Fedro, i Punkreas vi spingeranno a parteggiare per i solitari barbagianni piuttosto che per le presuntuose civette. A buon intenditor...

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