ARTE E ARCHITETTURA
"Outsider Art": se ne parla a Villa Alliata
Il fascino dell’artista e dell’opera outsider, incolta ma fortemente comunicativa è il tema di una tre giorni interamente dedicata all'arte
Un convegno, una mostra multimediale e una rassegna video, volti ad approfondire le linee di ricerca più aggiornate su un settore di studi ancora poco noto e difficilmente classificabile. Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 marzo, presso il Centro d’Arte Piana dei Colli a Villa Alliata Cardillo (via Faraone 2, Palermo), si terrà un evento di respiro internazionale, che esplorerà le diverse tendenze di un dibattito molto attuale nel panorama critico dell’arte contemporanea: “Outsider Art: la creazione differente”.
Progettata e realizzata grazie all’associazione culturale Start Factory, costituita da un gruppo di studentesse palermitane, che ha partecipato a un bando di concorso indetto dall’Ateneo di Palermo, diretto a finanziare le attività culturali e sociali promosse dagli studenti per l’anno accademico 2009/2010, e con il coordinamento scientifico della professoressa Eva di Stefano, l’iniziativa (ad ingresso libero) vede coinvolte diverse istituzioni: l’Osservatorio Outsider Art, che ha sede dal 2008 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, e diretto appunto dalla critica d’arte e docente di storia dell’arte contemporanea Eva di Stefano, il Centro d’Arte Piana dei Colli, curato e diretto dalla storica dell’arte Giulia Ingarao, il Centre Culturel Français de Palerme et de Sicile, con il sostegno di Collection d’Art Brut di Losanna.
Nel 1972 con "Outsider Art" Roger Cardinal, in un suo volume, indicò tutte quelle opere collezionate da Jean Dubuffet già identificate nel 1945 dall’artista svizzero come Art Brut, “arte grezza, ingenua”, perché prodotta in contesti estranei al sistema dell’arte, lontani dalla tradizione culturale codificata, ed elaborata nel puro segno della libera creatività. Oggi è un settore delle realtà fenomeniche dell’arte musealizzato e istituzionalizzato. La marginalità, il disagio psichico e sociale, un’individualità sofferta, vengono rilasciate nelle opere degli artisti cosiddetti “irregolari”: il manufatto assume su di sé la voce del creatore, che si esprime lasciandosi guidare istintivamente da un vocabolario iconico ricchissimo, quasi arcaico, e riformulando un linguaggio personalissimo.
Proprio questo è il fascino dell’artista e dell’opera outsider, incolta e fortemente comunicativa insieme, e il cui perno ruota attorno al grande potere teraupetico dell’arte. Ecco allora che la discussione sulla legittimità dei confini delle espressioni artistiche si accende: si può rintracciare un valore di “artisticità”, unico e distintivo, in queste creazioni spontanee? Cosa regola, se è possibile, l’integrazione tra i due mondi, Insider e Outsider? Una volta inglobate le manifestazioni artistiche Outsider dentro il mercato, non si rischia di penalizzare proprio quel singolare quid creativo, libero da norme e imposizioni del sistema, e quindi di modificarne la natura e l’intenzionalità? Questi e altri interrogativi saranno dibattuti proprio durante le giornate di studio dell’evento. Per maggiori informazioni è possibile scrivere all'indirzzo di posta elettronica startfactory@gmail.com.
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