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Medicina: la protesta dei giovani specializzandi

Uno sciopero contro la riforma indetta dal governo Monti che, in un emendamento approvato dal Senato, sottopone a tassazione tutti i dottorandi

  • 17 aprile 2012

Un'astensione collettiva dal lavoro per radunarsi in protesta davanti l'Ars e rivendicare i propri diritti. Uno sciopero contro la riforma indetta dal governo Monti che, in un emendamento approvato dal Senato, sottopone a tassazione tutti i giovani dottorandi e specializzandi titolari di una borsa di studio o di ricerca superiore agli oltre 11 mila euro. Una detrazione fiscale che imporrebbe ad ogni neo laureato in fase di specializzazione professionale, l’obbligo di presentare la denuncia dei redditi anche qualora rientri nelle fasce di esenzione.

Gli specializzandi dell’Università di Palermo non vogliono restare con le mani in mano a subire un provvedimento che, di fatto, ridurrebbe il loro salario da ricercatori tuttavia privi di un contratto di lavoro dipendente. Questo il motivo che ha spinto gli oltre 300 specializzandi di medicina e chirurgia di Palermo, in una mobilitazione nazionale contro la tassazione della formazione dei giovani medici e ricercatori. Riuniti nel complesso didattico “aule nuove” dell’Ospedale Policlinico, hanno abbandonato camice e stetoscopio, per scioperare contro una revisione che di fatto è penalizzante per tutti quei ragazzi che effettivamente contribuiscono in modo determinante al buon funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale.

Scendono in piazza per protestare contro un Governo che, in un evidente momento di crisi, vuole far cassa a danno di giovani che, grazie agli assegni di ricerca e ai soldi delle borse di studio cercano di garantirsi un giusto sostentamento. Per questo motivo, SIGM (il Segretariato Italiano Giovani Medici) e Federspecializzandi (la Confederazione Nazionale delle Associazioni dei Medici Specializzandi) manifesteranno di fronte l’Assemblea Regionale Siciliana per chiedere l'abrogazione dell’emendamento che sancisce la tassazione delle borse di studio. Con un gesto, a metà tra il provocatorio e il solidale, ogni “piccolo” futuro medico offrirà fuori dai reparti predisposti ad hoc, prestazioni mediche gratuite. Le spiegazioni di questo “no” all’unisono possono evincersi da una nota congiunta, in commento al decreto fiscale, diffusa dal SIGM e dalla Federspecializzandi: «Non vogliamo credere che un Governo, in questo periodo di crisi,voglia tassare giovani che tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa».

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