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La "Palermo" di De Grandi per la Biennale di Venezia

Attraverso "City Centre" tre città prendono forma. Diankou, Lima e Palermo, che diviene installazione di luci e colori ad opera dell'artista siciliano Francesco De Grandi

  • 10 giugno 2013

Italo Calvino scrisse che d'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. E le risposte che si possono ottenere, scrutando con curiosità queste installazioni, sono molteplici. La mostra “Shanghai e Venezia Present: City Centre, Diankou, Lima, Palermo” inaugura al pubblico in occasione della Biennale di Venezia, per un progetto di Davide Quadrio, Qui Zhijie e Fiona Biggiero, fino al primo novembre.

Tre delle trenta città rappresentate lo scorso autunno nei padiglioni “cittadini” della Biennale di Shanghai, sono state richiamate in occasione della 55° Biennale di Venezia, e tre artisti sono stati invitati a presentare un lavoro site-specific presso la Fondazione Gervasuti. Tra questi, il progetto del palermitano Francesco De Grandi, pone in essere un’identità culturale che viene così rappresentata volgendo lo sguardo ai centri urbani e non alle nazioni.

La classificazione contemporanea della “città” rivela un complesso contesto multiculturale che va oltre la “nazionalizzazione” e dimostra una nuova urbanistica di sviluppo e di geografia politica. Così, attraverso “City Centre”, tre città prendono forma. Diankou, una cittadina cinese, viene rappresentata da Qiu Zhefeng e Song Zhenm, in tutta la sua piccola (vanta poco più di 60mila abitanti) grandezza. Lima, diviene una installazione interattiva grazie a José Carlos Martinat che ne rivela i profili socio-culturali.

Palermo, invece, è impressa al di là di ogni connotazione spazio-temporale, su un grande murales, il “Wood #3 Hortus Simplicium 2013”, dove si ricrea una fitta vegetazione in relazione a quella circostante. Così, il capoluogo siciliano diviene un dipinto con colori fluorescenti e reattivi alle luci di wood. L’artista ha in questo modo stravolto il senso di percezione dello spazio, all’interno della Fondazione, cambiando di fatto il rapporto che si dovrebbe avere con gli ambienti urbani e rurali dentro cui ognuno di noi vive. La mostra è a cura di Laura Barreca & Valentina Bruschi per Arthub Med.

Già due anni fa, De Grandi, espose un progetto simile. “Wood #1”, infatti, fu allestito all’interno del cortile di Museo Riso a Palermo, come scenografia di uno spettacolo di musica e danza contemporanea, ma anche opera autonoma e parte della collezione dell'istituzione, quindi aspetto integrante della struttura architettonica. Adesso l’opera, nella sua terza versione, nasce con una doppia lettura, diurna e notturna, che imprime forti squarci cromatici fluorescenti, illuminati grazie a questo “bosco elettrico”.

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