MUSICA
La complessità della fusion con due strumentisti d'eccezione
Quarto appuntamento per "Jazz al Metropolitan" la stagione musicale dell’omonimo teatro di Palermo (viale Strasburgo 352) che per il concerto di lunedì 27 marzo si affida alla commistione fra fusion, jazz e rock, con un gruppo a nome di due musicisti che della sperimentazione hanno fatto quasi una ragione di vita: Allan Holdsworth - Alan Pasqua Group, dove i due strumentisti, rispettivamente chitarra e piano, sono affiancati da Jimmy Haslip al basso elettrico e Chad Wackerman alla batteria (costo del biglietto 22 euro, 17 euro ridotto con Metropolitan Card).
La formazione musicale di Holdsworth, classe ’46, parte con il sassofono, ma a 17 anni l’amore per la musica si trasforma in passione per la chitarra. Nel 1972 si unisce alla band rock progressive dei Tempest, comparendo nell’omonimo album di debutto, per poi entrare, alla fine del ’73, nei Soft Machine. Quando in quel periodo il grande Tony Williams, già batterista di Miles Davis, è in cerca di un chitarrista che sostituisse John McLaughlin, si imbatte in Holdsworth che infatti di li a poco si ritrova ad incidere per lui "Believe it" e "Million Dollar Legs". E tuttavia le inclinazioni più rockettare del nostro fanno sì che presto egli lasci il drummer milesiano per unirsi ai Gong ed in seguito collaborare in studio con Jean-Luc Ponty, Bill Bruford, Gordon Beck, Jack Bruce e gli UK. Alla fine degli anni settanta Holdsworth decide di intraprendere la carriera solistica, che lo condurrà in circa trent’anni di attività a licenziare quasi venti album (Road Games nell’83, Metal Fatigue nell’85, Hard Hat Area nel ’94). Verso la metà degli anni ottanta il chitarrista dello Yorkshire è fra i primi ad avvalersi dell’elettronica ed utilizzare una "Synthaxe", una chitarra con un controllo a fiato in grado di assumere sonorità a metà fra chitarra e sassofono, ottenendo il titolo di "Best Guitar Synthesist" nei referenda dei lettori della rivista "Guitar Player" dal 1989 al 1994. Negli anni novanta Holdsworth firma il proprio modello di chitarra per la casa costruttrice Carvin. Fra i suoi lavori discografici più recenti giova ricordare il suo primo album interamente acustico, "The Sixteen Men of Tain" (2000), seguito due anni dopo dal suo primo live ufficiale, "All Night Wrong". Ha collaborato con artisti del calibro di Paul Williams, Gary Husband, Chad Wackerman, Gary Husband, Jimmy Johnson, Steve Hunt ed il pianista Alan Pasqua., insieme al quale guida il gruppo in concerto a Palermo.
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