TEATRO
L’indicibile crudeltà di Medea
È esaltante la grandezza dell’autore greco che già duemila e più anni or sono aveva individuato problematiche umane così autentiche ed eterne
In quel luogo magico e stupendo che è il teatro greco di Siracusa, l’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico), perpetuando una tradizione ben antica (siamo al XL ciclo di rappresentazioni classiche), conferma il suo appuntamento con la tragedia greca. E’ qui infatti che dal 14 maggio al 20 giugno si sono alternate le due tragedie scelte quest’anno, la “Medea” di Euripide e l’ “Edipo Re” di Sofocle, mentre al Castello Maniace viene rappresentata, sempre nello stesso periodo, una commedia di Aristofane, “Donne in assemblea”. La “Medea” di Euripide, interpretata da Maddalena Crippa nel ruolo principale, con Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Carla Manzon, Fabio Sartor, Giovanni Crippa, Vittorio Viviani (ai quali vanno aggiunte le dodici attrici del coro diretto da Luigi Marzola), con i costumi di Moidele Nickel, le scene di Ferdinand Wogerbauer, le musiche di Giovanni Sollima, diretta da Peter Stein con la traduzione di Dario Del Corno, ripropone in tutta la sua stupefacente attualità la terribile vicenda di dolore e orrore di Medea: il dolore per essere stata abbandonata da Giasone, marito e padre dei suoi due figli, per amore del quale ha lasciato la sua terra e ha tradito la sua famiglia; l’orrore di fronte al concepimento e compimento dell’insano gesto, l’uccisione dei loro figli, per punire l’uomo fedifrago.
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