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"Jazz al Metropolitan" tra vecchie glorie e nuovi talenti

  • 18 dicembre 2005

Annunciata per fine gennaio prossimo la partenza di Jazz al Metropolitan, la rassegna jazzistica proposta per il quarto anno consecutivo dal Cineteatro Metropolitan di Palermo (viale Strasburgo 365, Sala Verde, concerti ore 21.30, biglietto d’ingresso intero 22 euro, ridotto con Metropolitan Card 17 euro compresi diritti di prevendita). Un'edizione dedicata ad Enrico Cassarà, scomparso prematuramente l’estate scorsa, già presidente dell’Associazione Brass Group di Alcamo ed ideatore nel 1994 del "Summertime Blues Festival", unico festival di blues in Sicilia. Tonino Di Patti, direttore artistico di "Jazz al Metropolitan" lo ricorda come «abbonato e collega stimato. Molto abbiamo condiviso sul modo di operare nel campo culturale: la passione e la trasparenza nella gestione, il rispetto e la lealtà nei confronti del pubblico, l’indipendenza dal potere politico, il rifiuto di umilianti prostrazioni clientelari». Tornando alla rassegna, anche quest’anno «il cartellone - spiega lo stesso direttore artistico - si caratterizza per la musica alternativa, di ricerca sperimentale e di fusione di vari generi, tenendo comunque ben presenti tanto la tradizione quanto l’innovazione e restando sempre ferma l’attenzione verso musicisti che costituiscono ormai punto di riferimento nell’attuale panorama jazz mondiale».

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Si parte il 30 gennaio con un progetto battezzato appena l’estate scorsa, "Danza di una ninfa - Tributo a Luigi Tenco", che non mancherà di affascinare gli appassionati di jazz ed i seguaci di uno dei cantautori più controversi e amati del panorama italiano. Voluto dalla sorella di Tenco, ne sono artefici la personale voce di Ada Montellanico e il lirico piano di Enrico Pieranunzi - recentemente dichiarato miglior musicista jazz europeo con il "Jazz in Europe Award 2005" -, i quali hanno realizzato un vero e proprio viaggio all’interno del mondo poetico-musicale di Tenco, fissato in un omonimo cd con quattro brani inediti, quattro testi del cantautore, dei quali due musicati dalla vocalist e due dal pianista, per l’occasione accompagnati da jazzisti molto noti al pubblico: Luca Bulgarelli al basso, Walter Poli alla batteria e Fabrizio Bosso alla tromba, ormai di casa qui a Palermo. Si prosegue il 16 febbraio con Markus Stockhausen Trio "Lichtblick", che oltre alla presenza del celebrato trombettista - figlio dell’illustre direttore d’orchestra e compositore - vede anche l’apporto di Angelo Comisso e Christian Thomé: i tre hanno scelto una libertà scevra d’etichette, metabolizzando le loro singole esperienze di "apolidi della musica" - classica, jazz, avanguardia - per riproporle in forma di musicale "esperanto espressivo". Quindi, il 6 marzo, sarà la volta di uno dei "ritmatori" più apprezzati del jazz, Roberto Gatto, che presenta lo "Special Quintet" appositamente creato per il suo "A tribute a Miles Davis ’64/’68": allora il mitico gruppo targato Davis vedeva fra le proprie fila musicisti che di lì a poco sarebbero diventati a loro volta grandi leader e "pezzi" di storia del jazz mondiale: Herbie Hancock, Tony Williams, Wayne Shorter e Ron Carter. Il quintetto di Gatto sarà costituito da Dado Moroni, pianista jazz molto richiesto in Europa ed in America per la limpidezza della sua tecnica, Flavio Boltro, sicuramente fra i trombettisti più interessanti del jazz europeo, Daniele Scannapieco, sassofonista tra i più apprezzati della sua generazione, e Rosario Bonaccorso, uno dei migliori contrabbassisti oggi in circolazione. Sempre a marzo, il 27, toccherà ad un particolare ensemble, capitanato dal chitarrista Allan Holdsworth e dal tastierista Alan Pasqua, unanimemente riconosciuti tra i migliori al mondo nei loro rispettivi strumenti, sempre pronti ad esplorare nuovi campi della musica e ad ampliare le loro conoscenze sperimentando nuove soluzioni. Se la sonorità fusion sperimentale di Holdsworth e la sua bizzarra tecnica hanno influenzato il modo in cui molti artisti quali Carlos Santana e Eddie Van Halen sentono la chitarra, Pasqua è pianista dal tocco leggerissimo e raffinato compositore, le cui musiche sono state rivisitate da grandi come Jack DeJohnette, Paul Motian, Dave Holland. I due saranno felicemente affiancati da Jimmy Haslip (basso elettrico) e Chad Wackerman (batteria).

Il 29 aprile verrà invece presentato uno spettacolo capace di radunare gli amanti della musica nel senso più ampio del termine: il duo costituito Tuck Andress e Patti Cathcart, fra i più apprezzati e celebri ovunque nel mondo. Lui chitarrista cresciuto nel segno del country-blues che ha saputo evolversi nel segno stilistico di Wes Montgomery per forgiare una cifra personale di grande spessore ritmo-armonico; lei cantante che abbina le proprie radici r&b e rock’n’roll a una vibrante voce da contralto lirico, facendo emergere tutta la forza comunicativa del gospel attraverso un linguaggio che pur restando molto vicino al jazz travalica ogni confine stilistico: insieme, con questa formula vincente ad un tempo gioiosa e meditativa, solare e comunicativa, Tuck & Patti hanno sempre riscosso ampi consensi fra pubblico e critica. Per creare un nuovo momento di intenso scambio culturale e così sondare altri mondi musicali, anche in questa edizione 2006, Jazz al Metropolitan esplora la grande musica etnica con il concerto del 4 maggio: "Musicians of the Nile - Musicisti del Nilo", la più nota formazione di musica tradizionale egiziana. Ambasciatori riconosciuti della musica araba nel mondo, uniscono il patrimonio musicale dell’Alto Egitto alla loro origine Rom, accompagnandosi con i suoni ipnotici dei loro strumenti ed i movimenti ritmici delle loro danze, parte integrante dello spettacolo. Chiusura in bellezza, infine, con una vecchia conoscenza del cine-teatro palermitano: dopo il successo di due anni fa nel corso della seconda edizione stagionale, il 23 maggio ritorna il contrabbassista più virtuoso della scena musicale internazionale, John Patitucci. E lo fa con un trio a proprio nome, in cui schiera Adam Rogers alla chitarra e Clarence Penn alla batteria, per un concerto che si annuncia degna chiusura di una grande stagione musicale.

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