SPORT
A che gioco non giochiamo?
Il polacco Matusiak in tribuna o l’ingresso negli ultimi cinque minuti di gioco di Giacomazzi? Da dove partiamo? In una squadra che è l’ombra di quella che nel girone d’andata ha conquistato gli onori delle cronache per il gioco ed i punti accumulati, Guidolin mette del suo per rendere ancora più amara la giornata ai fan rosa. Non ci aspettavamo una scelta tecnica così drastica da parte del tecnico, e cioè di spedire il centravanti della nazionale polacca in tribuna, anche e soprattutto in considerazione della mancanza di attaccanti nella rosa attuale. Ma le mirabilie offerte dal tecnico contro il Chiedo (Palermo-Chievo 1-1, quinta giornata di ritorno) dovevano ancora venire. Non vogliamo passare per presuntuosi ma, conoscendo a memoria che le squadre di Del Neri schierano un modulo fisso 4-4-2, non abbiamo compreso le scelte tattiche del tecnico di Castelfranco Veneto e cioè schierare un 5-3-2 che, al di là dei numeri, presentava una difesa timorosa con Cassani, Zaccardo e Biava a lottare contro un’unica punta (Bogdani) e Diana chiamato ad un super lavoro in fase di spinta ma soprattutto in fase difensiva su Semioli. Stendiamo un velo pietoso su Ciro Capuano e sulla prestazione offerta e cerchiamo di credere che tutto dipenda da una condizione fisica approssimativa.
Se la squadra rosa non costruisce una sola azione degna di nota è colpa del pubblico che dissente? Smettiamola e siamo seri. Usciamo da quel guscio protettivo che si chiama “pressione del pubblico” e diciamo quello che realmente sta accadendo al Palermo, ivi comprese certe scelte scellerate di natura tattica e tecnica. L’umiltà è la migliore dote di una squadra e su questo siamo d’accordo con Guidolin ma non si può predicare bene e razzolare male. In questo momento Guidolin è confuso ma se non si sbilancia ed ha l’umiltà di uscire allo scoperto, indicando quali sono i reali problemi, non lo sapremo mai. A questo punto c’interroghiamo sul perché siamo usciti dalle coppe e che senso ha avuto buttarsi solo sul campionato. Che senso avevano quelle frasi del tipo “vorrei avere a disposizione la squadra per l’intera settimana” o “con certi ritmi non riusciamo a lavorare sulla parte tattica”. Adesso che le settimane sono intere e si va indietro come i gamberi, di chi è la colpa? Un buon tecnico, che stimiamo per serietà e professionalità, deve avere il coraggio di cambiare uomini e tattica perché se il Palermo non tira in porta un motivo ci sarà e se qualcuno, fosse anche un big, non si regge in piedi, si butti dentro una faccia nuova senza guardare allo stato di nascita o da quanto tempo indossa la maglia rosa. Se non si è in grado di farlo, amici come prima.
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