CINEMA E TV
La storia di Gabrielle e Louis conquista tutti: i film vincitori del Premio Efebo D'Oro 2023
Il Premio internazionale di Cinema e Narrativa si è svolto a Palermo a novembre tra il Cinema De Seta ai Cantieri culturali alla Zisa e il Cinema Rouge et Noir
Un'immagine del film "La Bête" di Bertrand Bonello
Il Premio internazionale di Cinema e Narrativa si è svolto a Palermo dall'11 al 19 novembre 2023 tra il Cinema De Seta ai Cantieri culturali alla Zisa e il Cinema Rouge et Noir.
Ad assegnare il premio la giuria composta da Giorgio Vasta (scrittore e sceneggiatore), Marica Stocchi (produttrice cinematografica) e Stefano Savona (regista), ai quali si aggiunge, come da regolamento del Festival, il responsabile del Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema ovvero la sua presidente Paola Catania.
La giuria motiva così la sua scelta: «Raccontando la storia di Gabrielle e Louis - con un'escursione temporale che dagli inizi del Novecento conduce fino alla metà del XXI secolo, e muovendo dalla Parigi del passato a una Los Angeles del presente a una Parigi, di nuovo, del futuro - Bonello riesce a dare forma a un film che dialoga con l'immaginario cinematografico senza mai smettere di essere radicalmente personale.
Questa intuizione - che è al centro del magnifico racconto di Henry James dal quale Bonello prende le mosse -, in La Bête trova un'espressione compiutamente cinematografica.
In La Bête tutto parla - la direzione degli attori, la loro performance, i costumi, il decòr, il montaggio, in generale la messinscena - e tutto incombe: tutto sta per accadere: tutto nutre un senso di mistero inesauribile. Il cinema - e anche in questo il film di Bonello è esemplare - è sempre ciò che sta per accadere (e che non accade, e accade)».
A Sieben Winter in Teheran/Seven Winters in Tehran di Steffi Niederzoll (Francia, Germania 2023) viene consegnato il Premio Efebo Prospettive per film opera prima o seconda dalla giuria composta da Sara Serraiocco (attrice), Francesco Costabile (regista) e Alain Parroni (regista), che così si esprime sulla sua scelta.
«Per la sua straordinaria capacità di raccontare in modo sensibile e riflessivo la storia travagliata di una giovane donna e della sua dignità. L'audacia con cui la regista affronta questo esordio evidenzia, uno sguardo onesto e sincero sulla brutalità del sistema giudiziario e le dinamiche di potere in Iran.
Il film offre attraverso una grande consapevolezza linguistica, uno sguardo sulla vita di una giovane donna, mettendo in luce il suo coraggio di fronte a un sistema legale e alle difficoltà affrontate dalla sua famiglia.
È un'opera che va oltre il racconto di un tragico evento, diventando un potente strumento di riflessione su una società conflittuale e violenta e sul potere del mezzo cinematografico. La combinazione di materiali contrabbandati, interviste emozionali e ricostruzioni suggestive crea un'esperienza cinematografica che ispira sia nell’ambito del documentario che della finzione e incide profondamente nell'animo degli spettatori».
La stessa giuria assegna una menzione speciale a Bye Bye Tibériade/Bye Bye Tiberias di Lina Soualem (Francia, Palestina, Belgio, Qatar 2023), «per la capacità di trasformare un viaggio intimo e personale nel racconto drammatico di un intero popolo, in una terra che da più di settant’anni vede i propri confini, le proprie identità, sgretolarsi e lasciare alle spalle un paesaggio fatto di rovine e storie incompiute.
Un film che ci mostra, con struggente onestà, le ferite e le conseguenze di una guerra che ha segnato indelebilmente un’intera famiglia e quattro generazioni di donne».
Sempre a Bye Bye Tibériade/Bye Bye Tiberias va il Premio Michele Mancini - intitolato al critico cinematografico e saggista, nonché direttore del Laboratorio Cinematografico dell'Università degli Studi di Palermo e docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Palermo negli anni Ottanta -, assegnato da studentesse e studenti dei corsi di cinema dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia (fra quelli della sezione “Efebo Prospettive”).
La giuria motiva così la sua scelta: «Per la sua capacità di raccontare da un punto di vista intimo e inusitato la testimonianza di quattro generazioni di donne palestinesi e per il coraggio della regista di mettere al servizio della Storia la sua storia personale».
Bye Bye Tibériade/Bye Bye Tiberias conquista anche Premio ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici) Palermo con la seguente motivazione: «Per la sua narrazione asciutta, dove ciascuna parola ha un suo preciso posto ed un valore insieme fattuale e simbolico. Per il racconto della perseverante affermazione della verità da parte di Reyaneh Jabbari e della sua famiglia pur laddove i diritti delle donne vengono tragicamente negati, per il profondo valore della testimonianza».
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