"Imp", il nuovo brano di Mario Bajardi: nel video il mondo magico dove tutto germoglia
Racconta la storia di un viandante musicista che viene trasportato in un mondo dove tutto germoglia e nuove vibrazioni danno vita a nuova musica
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"IMP" (feat. Sofia Giusto) è il nuovo brano del compositore, violinista e sound designer palermitano Mario Bajardi, attualmente disponibile in digitale (ascolta qui) e in rotazione radiofonica.
Il titolo IMP (edizioni Paolo Bigazzi – Iter Research), deriva dal termine inglese antico "impe" o "impa", che significa letteralmente "germoglio" o "innesto", e si riferisce all'idea di "nascita", un concetto che il regista Pietro Graffeo ha espresso nel videoclip del brano.
Realizzato da uno staff di professionisti racconta la storia di un viandante musicista che, grazie all'aiuto di due Imp, viene trasportato in un mondo magico dove tutto germoglia e nuove vibrazioni danno vita a nuova musica.
L’idea è stata quella di realizzare un videoclip narrativo e con un impianto cinematografico. «In questo progetto ho messo in scena un immaginario vagamente gotico e fantasy. Tra le tecniche usate all’interno del video, ce n’è una che mi diverte condividere che già anni fa apprese da Daniele Ciprì - racconta Graffeo -.
Ossia l’uso della vaselina spalmata con un pennello su un filtro neutro, posto ovviamente dinanzi l’obiettivo, affinché l’immagine risulti più morbida, la luce delle candele si riflettesse in modo più interessante e, in generale, per richiamare un’estetica passata, appartenente ad un cinema primonovecentesco, e così farla dialogare con l’oggi».
Il titolo IMP (edizioni Paolo Bigazzi – Iter Research), deriva dal termine inglese antico "impe" o "impa", che significa letteralmente "germoglio" o "innesto", e si riferisce all'idea di "nascita", un concetto che il regista Pietro Graffeo ha espresso nel videoclip del brano.
Realizzato da uno staff di professionisti racconta la storia di un viandante musicista che, grazie all'aiuto di due Imp, viene trasportato in un mondo magico dove tutto germoglia e nuove vibrazioni danno vita a nuova musica.
L’idea è stata quella di realizzare un videoclip narrativo e con un impianto cinematografico. «In questo progetto ho messo in scena un immaginario vagamente gotico e fantasy. Tra le tecniche usate all’interno del video, ce n’è una che mi diverte condividere che già anni fa apprese da Daniele Ciprì - racconta Graffeo -.
Ossia l’uso della vaselina spalmata con un pennello su un filtro neutro, posto ovviamente dinanzi l’obiettivo, affinché l’immagine risulti più morbida, la luce delle candele si riflettesse in modo più interessante e, in generale, per richiamare un’estetica passata, appartenente ad un cinema primonovecentesco, e così farla dialogare con l’oggi».
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