Il "sogno" di Padre Puglisi si fa realtà: quando vedremo l'asilo nido a Brancaccio

Il sogno di Padre Pino Puglisi sembra che possa finalmente vedere la luce a Palermo.

La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la costruzione dell'asilo nido "I Piccoli di Padre Pino Puglisi" nel quartiere di Brancaccio.

La scuola porta il nome di 3P, il parroco ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, perché quel piccolo grande rivoluzionario con l'abito sacro per anni ha chiesto la costruzione di un asilo per togliere i bambini dalla strada e soprattutto dalle grinfie della criminalità organizzata.

Quella richiesta, rimasta inascoltata per circa 30 anni, stavolta potrebbe essere a una svolta (almeno così si spera).

Nel 2018 era venuto persino papa Francesco a "benedire" l'iniziativa, in occasione dei 25 anni dall'omicidio di don Pino. Quello stesso anno il Centro Padre Nostro, associazione fondata dallo stesso sacerdote e che porta avanti la sua opera, ha donato il progetto della scuola al Comune che si era impegnato ad avviare i lavori.I fondi, tre milioni e mezzo di euro stanziati dallo Stato, erano stati stanziati dal governo Conte attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Da lì in poi una serie di intoppi burocratici, hanno fatto perdere i soldi.

La situazione si sblocca lo scorso marzo, quando il progetto, aggiornato anche per l'aumento dei prezzi, viene approvato dal Consiglio comunale e inserito nel programma triennale delle opere pubbliche, al costo di circa 3 milioni e 900 mila euro, attraverso i fondi POC delle annualità 24-26.

Il prossimo passaggio è quello di indire la gara entro i primi due mesi del 2025 per individuare la ditta esecutrice e quindi dare il via libera ai lavori entro la fine della prossima estate.

«Dopo l'approvazione della variante urbanistica dello scorso marzo, da parte del Consiglio comunale - ha detto il sindaco Lagalla -, l'approvazione del progetto esecutivo rappresenta un altro passaggio fondamentale verso la realizzazione dell'asilo nel quartiere di Brancaccio. Un progetto che rischiava di essere perso e che questa amministrazione è riuscito a salvare con tenacia. In questo modo, portiamo avanti il cronoprogramma per rispettare i tempi di consegna dell'opera, fissata al 31 dicembre 2026».