CINEMA E TV
Il corto "Corpo e Aria" in Nuova Zelanda: ora il regista siciliano Patanè punta agli Oscar
Il film breve è stato selezionato al "Show Me Shorts", festival qualificante agli Oscar e considerato una delle più importanti vetrine al mondo per i cortometraggi
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"Corpo e Aria", il nuovo corto diretto dal regista siciliano Cristian Patanè è pronto a volare in Nuova Zelanda. Dopo essere stato in America con Bogoshorts in Colombia e al Santa Barbara International Film Festival in California, entrambi appuntamenti qualificanti agli Oscar, il film breve è stato selezionato al "Show Me Shorts", altro festival qualificante agli Oscar e considerato una delle più importanti vetrine al mondo per i cortometraggi.
Interpretato da un'altra siciliana, Selene Caramazza, attrice protagonista insieme all'attore Francesco Colella. Direttore della fotografia è Daniele Ciprì.
Targato Insolita Film in associazione con Barburka Production, il corto indaga sulla morte, riportandone in luce la discussione, soprattutto in un momento in cui, a causa della pandemia, siamo stati distaccati dal “contatto” con la morte.
«I riti esistono da prima della nostra storia e resistono anche nelle società laiche. La morte è uno dei momenti cruciali in cui gli esseri umani si ritrovano sugli aspetti fondamentali della propria esistenza. Quel tempo, scandito dal rito, è uno dei momenti più sacri nella vita di tutti; questi riti vanno protetti, soprattutto ora che il covid li ha messo a repentaglio», dichiara Patanè.
Oltre ad essere un festival “Oscar qualifying”, che permetterebbe al corto di Patanè d’essere visionato e valutato dalla giura degli Academy statunitensi, è anche un importante hub distributivo che ha la mission di diffondere i corti selezionati in tutto il mondo attraverso festival e network tv che sono partner dell’evento.
«Siamo felici per gli importanti risultati che sta raggiungendo il nostro film. La sua universalità si sta facendo apprezzare in tutto il mondo e il passaparola ha iniziato a portare i suoi frutti», dichiara Nicoletta Cataldo, produttrice assieme a Patanè per Insolita Film.
Interpretato da un'altra siciliana, Selene Caramazza, attrice protagonista insieme all'attore Francesco Colella. Direttore della fotografia è Daniele Ciprì.
Targato Insolita Film in associazione con Barburka Production, il corto indaga sulla morte, riportandone in luce la discussione, soprattutto in un momento in cui, a causa della pandemia, siamo stati distaccati dal “contatto” con la morte.
«I riti esistono da prima della nostra storia e resistono anche nelle società laiche. La morte è uno dei momenti cruciali in cui gli esseri umani si ritrovano sugli aspetti fondamentali della propria esistenza. Quel tempo, scandito dal rito, è uno dei momenti più sacri nella vita di tutti; questi riti vanno protetti, soprattutto ora che il covid li ha messo a repentaglio», dichiara Patanè.
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Il cortometraggio si è distinto in importanti kermesse sia in Europa (Landshut a Monaco, Les Nuit Med a Bastia, Fastnet a Cork, ma anche in America (DC Shorts di Washington), e ora affronta la sua tappa più importante in Nuova Zelanda, Auckland, ad Ottobre per il "Show Me Shorts film festival", considerato uno di più importanti appuntamenti al mondo per i cortometraggi.Oltre ad essere un festival “Oscar qualifying”, che permetterebbe al corto di Patanè d’essere visionato e valutato dalla giura degli Academy statunitensi, è anche un importante hub distributivo che ha la mission di diffondere i corti selezionati in tutto il mondo attraverso festival e network tv che sono partner dell’evento.
«Siamo felici per gli importanti risultati che sta raggiungendo il nostro film. La sua universalità si sta facendo apprezzare in tutto il mondo e il passaparola ha iniziato a portare i suoi frutti», dichiara Nicoletta Cataldo, produttrice assieme a Patanè per Insolita Film.
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