PERSONAGGI
Da Riina a Piccionello, ricordi (sicuro) la sua risata: i mille volti di Domenico Centamore
Pericoloso capomafia, pentito, poliziotto, amico fedele: l'attore scordiense racconta in un'intervista video i retroscena del suo percorso attoriale camaleontico
Pericoloso capomafia, pentito, poliziotto, criminale (buffo), amico fedele dal cuore d'oro. Cinquantatré anni e alle spalle una lunga carriera, Domenico Centamore racconta a Balarm i retroscena del suo percorso camaleontico nel mondo del cinema.
Nato a Scordia, in provincia di Catania, il 24 settembre 1967, si appassiona fin da piccolo al mondo dello spettacolo e della recitazione.
«Da bambino ero un grande sognatore - racconta - il sogno dell'attore era quello più frequente. Crescendo ho iniziato a fare teatro a Scordia, poi sono arrivati i provini, i cortometraggi e il mio primo ruolo al cinema: Vito de "I cento passi"».
Il film darà il la alla sua carriera cinematografica: lo rivedremo in "La Ginostra" di Manuel Pradal, "La meglio gioventù" di Giordana, nei panni del pentito di mafia Giovanni Brusca nella serie tv del 2007 "Il capo dei capi" e ancora ne "Il divo" di Paolo Sorrentino, nel ruolo di Balduccio Di Maggio.
«La cosa che amo di più del mio lavoro è variare - spiega - fare diversi personaggi mi affascina molto perché mi riporta a quando ero bambino e giocavo con gli amici: una volta facevo lo sceriffo, un'altra l'indiano. Mi piace cambiare ruolo: una volta comico, un'altra cattivo, mi piace metterci sempre qualcosa di Domenico Centamore».
In tv ha recitato in "Squadra Antimafia 2" e nella serie "Incastrati" di Ficarra e Picone, vestendo i panni di Don Lorenzo.
I ruoli che ha interpretato durante la sua carriera gli «sono piaciuti tutti», ma ricorda particolarmente quelli che l'hanno formato e fatto crescere professionalmente «Vito de "I cento passi" (2000), Ignazio de "La Matassa" (2009) - rivela - Balduccio Di Maggio de "Il divo" (2008) e Peppe Piccionello di Mákari».
Nella prima stagione di Mákari Centamore affianca il protagonista Saverio Lamanna (Claudio Gioè) nelle sue indagini, dimostrandosi un amico sincero, buffo e leale.
Un personaggio che l'attore scordiense sente particolarmente cucito su di sé: «Di Peppe Piccionello amo tutto - spiega - non esiste una cosa che non mi piace di lui. Dolcezza, altruismo, coraggio, libertà: è un personaggio meraviglioso.
Per un attore è una fortuna interpretare un ruolo che si ama e Peppe Piccionello oltre a farsi amare (dal pubblico ndr) lo amo anch'io».
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