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Con la musica parlava anche di Palermo: il ricordo di Massimo Melodia e la sua "Buela"

Famosa la sua citazione: "Chi ama la musica è a metà strada dal Paradiso". Accompagnava gli sketch di Nanfa che lo ricorda intonando la sua canzone più nota

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 3 marzo 2024

Massimo Melodia

«Papà mi compri in anticipo una chitarra come regalo di promozione?».

Questo era il sogno di Massimo Melodia, cantautore palermitano prematuramente scomparso nel 2012 all'età di 62 anni, che eredita dal padre tutto quello che riguarda l'arte siciliana.

Quel regalo arriverà anche se in ritardo, rallenterà gli studi ma accelererà quello per la musica, di tantissima musica.

«Alla fine degli anni '70 suonai per il suo primo 45 giri, una canzone dedicata al Palermo che chiamò "Un Fiore rosanero"» ricorda Marcello Mandreucci.

Melodia diventerà cantautore di oltre 200 canzoni, musiche per sigle e colonne sonore per film. È sua la citazione: "Chi ama la musica è a metà strada dal Paradiso".

Massimo Melodia, artista dotato di una vocalità profonda stringerà un forte sodalizio con l'attore Gianni Nanfa con cui accompagnerà al piano i suoi spettacoli di cabaret.
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Scriverà "Buela", una parola, un vezzo, un richiamo, utilizzato un tempo dai bambini siciliani che giocando a nascondino gridavano un "liberi tutti", buè, buè, buè! "Buela" sarà anche il titolo di un album di Massimo Melodia fatto da sonorità anni '80.

Un cast di musicisti di un certo calibro parteciperanno alla registrazione: Massimo Melodia voce solista, Dino Pizzuto alle tastiere, Filippo Rizzo al basso, Rosario Gagliardo alle percussioni, Mimmo La Mantia alle chitarre, Marcello Sanchez e Marcello Mandreucci ai cori.

L'ultimo brano del disco, "u Fistinu - Sutta li Stiddi chi vogghiu" presenta una intro strascicante sulle note di Pizzuto che vuole ricordare la festa di una Santa come un giorno di lacrime e sangue, senza un briciolo di allegria, ma colmo di commemorazione.

Il brano è stato ripresentato ad un mese dalla sua scomparsa, suonato da tutti i suoi musicisti e cantato dall'amico Gianni Nanfa.

Un momento di grande emozione, nel significato più vero di commemorazione musicale. Quella di Melodia è la composizione in lingua siciliana con l'utilizzo di musicalità moderne, un insieme di contaminazioni che riporta alla "musica dei nostri tempi" segnando un punto di riferimento per la discografia siciliana.

L'interpretazione del canto di questo cantautore siciliano non è stata di tipo folkloristico, ma quella di un timbro molto riconoscibile che ha voluto conservare la sua sicilianità.

Sono stati portati alla ribalta brani come "Sciarra Chiatrra" con la partecipazione di Michele Russotto alla chitarra elettrica, "Sicily Rendez vous", "Buela", "Vucciria", e tanti altri brani in una tournèe estiva tra Ficuzza, Caltagirone e Ragusa Ibla. La band si esibì con una formazione rinnovata tra cui Dario Sulis alla batteria ed Enzo Rao al basso.

«Palermo oggi è ricca di altri progetti carichi di identità culturali che paradossalmente soffrono perchè incontrano un pubblico poco educato al "suono" e alla "musica inedita", e che preferisce fare folla lì dove c'è una musica nota.

Pare sorga uno snobbismo ingiustificato, quasi a voler rinnegare le proprie origini, per non comprendere la musicalità di un'identità».

Parole di Dino Pizzuto da cui ho ascoltato questa storia della nostra terra.
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