ITINERARI E LUOGHI
Ci sono voluti anni, ma ce l'ha fatta: a San Vito rinasce la bellissima Tonnara del Secco
A guardarla già da fuori la Tonnara del Secco sembra rievocare un'altra epoca, tanto da essere stata scelta diverse volte come location di film. Oggi un nuovo futuro la attende
La Tonnara del Secco di San Vito Lo Capo (Trapani)
Ma non solo. A San Vito Lo Capo, infatti, c'è un luogo che forse non tutti conoscono e che sembra rievocare un'altra epoca.
Parliamo della bellissima e imponente Tonnara del Secco, detta così perché realizzata in prossimità di una zona marina dal fondale basso.
Questa tonnara si trova ad appena tre chilometri dal centro della famosa località di mare trapanese e per lungo tempo è stata teatro della storica mattanza, attività per eccellenza della pesca di un tempo in Sicilia.
Alle sue spalle c'è una lunga storia, complessa, che oggi però sembra aver trovato il suo lieto fine e un nuovo futuro.
Prima di parlarne però vi raccontiamo la sua storia.
I fortunati che, fino a qualche decennio fa (le reti ormai non vengono più calate dal 1969), hanno potuto assistere alla mattanza ricorderanno che era uno spettacolo (al di là dell’attività in sé) in piena regola che i nobili, e i loro ospiti, seguivano dalle terrazze "Palazzotto" mentre, a pochi metri di distanza, la "ciurma" procedeva nella mattanza.
Nei pressi della Tonnara del Secco, tra un tuffo e l’altro, si possono ancora ammirare i resti di questi antichissimi impianti di lavorazione del pesce, alcuni risalenti anche al IV secolo prima di Cristo.
A guardarla già da fuori questa Tonnara sembra rievocare un’altra epoca, tanto da essere stata scelta diverse volte come location di film tra i quali anche l’apprezzatissimo "Viola di Mare” e la serie Tv il “Commissario Montalbano”.
Entrò in funzione nel 1412 in seguito all’autorizzazione alla pesca del tonno da parte di Ferdinando di Borbone e, nel 1872, fu acquistata dal Cavaliere Vito Foderà, già proprietario della Tonnara Magazzinazzi di Castellamare.
Nello stesso anno iniziò la costruzione dello stabilimento per la lavorazione dei tonni e il complesso venne ingrandito, consentendo anche l’incremento della produzione. Strutturalmente si configura come un complesso di bassi edifici in pietra, che si estende in lunghezza in prossimità della spiaggia.
Dopo la morte di Foderà, la Tonnara visse un periodo di declino, passò in mano ad alcuni affittuari e venne definitivamente acquistata dai fratelli Plaja nel 1929, i quali furono costretti a chiudere nel 1965 in seguito ad un calo nella produzione, vendendo la proprietà alla Valtur.
Dopo il fallimento della Valtur, la Tonnara, bene vincolato per la sua notevole valenza, ha vissuto anni di abbandono e di degrado, rimanendo chiusa e non visitabile perché pericolante.
In seguito, il bene è stato messo in vendita e oggi finalmente è pronta a rinascere grazie al recente acquisto effettuato da un imprenditore belga che sembrerebbe avere in cantiere un bel progetto di riqualificazione e una nuova destinazione d'uso.
Non ci resta che attendere.
Per raggiungere la Tonnara, partendo da Palermo, dovrete imboccare la E90, fino all'uscita Castellammare del Golfo (verso Castellammare del Golfo), continuare sulla SS731 e poi sulla SS187, in direzione di SP63 a San Vito Lo Capo, qui troverete la segnaletica per raggiungere il posto.
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