ATTUALITÀ
Chiacchiere al telefono anti-solitudine: a Palermo c'è un centro d'ascolto gratuito
Un gruppo di volontari di Palermo ha istituito uno sportello d'ascolto dedicato a chiunque ha bisogno di un conforto in questi giorni di isolamento anti-Covid19
I volontari del Mif di Palermo
E per alleviare questo senso di isolamento e solitudine un gruppo di volontari di Palermo ha istituito l’iniziativa sociale Una linea contro la solitudine.
Uno sportello d’ascolto telefonico dedicato a chiunque, durante questi giorni di clausura, abbia bisogno di confrontarsi su banali problematiche quotidiane o desideri ricevere conforto grazie ad una semplice (quanto mai vitale) chiacchierata, o anche solo per far passare il tempo più velocemente.
I volontari fanno parte del Mif (Minori, Immigrati e Famiglie), un’associazione di promozione sociae costituita da diversi professionisti, tra medici, farmacisti, avvocati, ingegneri, pedagogisti, architetti, amministratori di condominio, che mettono gratuitamente a disposizione delle fasce più deboli e delle realtà più disagiate le loro competenze secondo una logica multidisciplinare, per dare una mano sociale alla collettività (ne abbiamo già parlato in questo articolo).
Tutti i giorni, dalle 15 alle 18, chiamando al numero telefonico 331 125 3780 sarà possibile parlare con uno dei volontari del consultorio Mif che ascolteranno e supporteranno, seppur attraverso la cornetta, chi ha bisogno di essere ascoltato in questo difficilissimo momento in cui, un isolamento forzato, può generare ansie, preoccupazioni e disagio.
«Il Coronavirus e i recenti provvedimenti presi dal governo italiano ci stanno costringendo a vivere un’esperienza mai provata prima - dicono i volontari Mif - che ci richiede di rinunciare alle relazioni con il mondo esterno e a tutta la dimensione corporale con cui gli uomini esplorano molti aspetti della loro vita.
In tanti in questo momento molte persone soffrono perché sono separati dalle persone che amano, e la separazione degli affetti è soltanto una delle conseguenze più terribili del virus che ci sta assediando, così per venire incontro a questo crescente disagio diffuso abbiamo cercato, anche noi nel nostro piccolo, di essere d’aiuto alla collettività creando questo sportello di ascolto telefonico aperto a tutti».
Quindi, no agli abbracci e ai contatti ravvicinati, no ai saluti e alle strette di mano. Sì a restare a casa e, perché no, a passare il tempo chiacchierando al telefono.
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