FOOD & WINE
Charleston diviso cinque: il menu siciliano (ma super nuovo) di cinque giovani chef
Durante l'evento "Giovani e Talenti, la Sicilia degli chef si racconta" alla villa di Mondello che storicamente ospita il ristorante la cucina storica è stata riletta e rivisitata
nicolaandi, Vincenzo Santalucia, Mariella Glorioso, Davide Guidara, Peppe Torrisi e Santino Corso
Gli ingredienti della ricetta ci sono tutti: una gestione di esperienza nelle mani della proprietaria Mariella Glorioso che sempre più si avvale della collaborazione delle giovani figlie Fiamma e Alice Anello, un personale che vanta anche 40 anni di lavoro nel ristorante affiancato da giovani volenterose leve, una location di classe in una lussuosa villa di Mondello con arredi di epoca, un’eleganza sobria, un bel giardino ed una ampia veranda coperta.
Infine, ma per primo, uno chef di talento, Santino Corso, che ha solo 29 anni ma di cui si sentirà parlare in futuro, che ha imparato con diligenza nei migliori ristoranti anche esteri e stellati, che ha saputo scalare i ruoli nella cucina del Charleston, diventandone executive chef alla fine del 2016.
Un grande intuito dei proprietari che stanno puntando sull’abilità, la tecnica, l’estro, la passione e l’entusiasmo di questo giovanissimo cuoco che ha portato una fresca ventata di innovazione e di cucina più spigliata.
Sono stati quindi invitati gli chef: Nicola Bandi 31 anni dell'"Osteria Il Moro" di Trapani, Davide Guidara 24 anni dell'"Eolian Milazzo Hotel" di Milazzo (Me), Vincenzo Santalucia 32 anni de "La Scala" di Agrigento e Peppe Torrisi 29 anni del "Talè Restaurant & Suite" di Piedimonte Etneo (Ct).
Giovanissimi cuochi che però possiedono già un ampio bagaglio cultural-gastronomico e una padronanza delle tecniche di cottura più moderne oltre all’intento comune di riuscire a valorizzare i prodotti di eccellenza della nostra terra.
Questo il menu della cena: due amuse bouche: il “Pane cunzato” di Nicola Bandi (crema di grani antichi sifonata e acqua di pomodoro, sarde affumicate, origano, polvere di olive, croccante di pane, tuma persa e basilico croccante) e la “Caponata” di Santino Corso (crema di melanzane, con riduzione di pomodoro in agrodolce, crostini di pane nero e perlage di alici), due bocconi intriganti che rivisitano due piatti tipici della tradizione sicula.
A seguire gli antipasti: "Pane, pomodoro e alici" di Davide Guidara (alice marinata in acqua di pomodoro, salsa di pomodori calcificati, purea di pomodoro siccagno, pane croccante e basilico), e lo "Sformatino di sarde" di Nicola Bandi, (farcito con pan grattato, confettura di cipolla di Giarratana e pomodoro secco).
Due i primi: "Pasta alla Norma croccante con nuvola di Parmigiano" di Vincenzo Santalucia (capellini d’angelo con mousse di melanzana, spuma di Parmigiano e melanzana croccante) e "Ricchi e Poveri" di Peppe Torrisi, un accostamento di ingredienti "ricchi" (scampi) e “poveri” (pan grattato e tenerumi) cappelletti ai 30 tuorli con burratina ragusana (limone verdello, vellutata di tenerumi, riduzione di bisque di scampi, scampi crudi marinati, pomodori canditi e mollica atturrata).
Il secondo è affidato a Santino Corso: "Pancia e Polpo" (pancia di suino nero dei Nebrodi, polpo, cipolla rossa pickle, salsa al nero e spuma di vastedda del Belice).
Sempre a cura di Corso il predessert e il dessert: "Malvasia...", un crumble di fichi salati, gelato alla malvasia e meringa al limone bruciata, e la “Mandorla in tre consistenze”, ovvero la mandorla proposta sottoforma di parfait, gelato e macaron farcito di ganache al cioccolato.
I vini che hanno accompagnato i piatti della serata, tutti espressione del territorio siciliano: lo spumante Catarratto brut di Nino Gandolfo, "Antisa", il Catarratto di Tasca d’Almerita, "Santagostino", Inzolia-Chardonnay di Firriato, "Le sabbie dell’Etna" Nerello Mascalese di Firriato e "L’Ecru", un Passito sempre di Firriato per concludere.
Una serata all’insegna di una cucina espressione di chef Giovani e Talenti già indiscussi, segno di una ristorazione isolana sempre più in crescita, confortata dagli ottimi vini sapientemente abbinati dal sommelier in house Giorgio Dragotta, dall’efficiente servizio e specialmente dall’atmosfera fashion che solo il Charleston sa offrire.
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