CRONACA
Cancelliamo le tracce di Vittorio Emanuele III una volta e per tutte: la (ri)proprosta di Pif
In fondo anche il principe Emanuele Filiberto ha recentemente inviato una lettera di scuse agli ebrei, in cui è stato chiesto "Solennemente e ufficialmente perdono"...
Vittorio Emanuele III fu colui che il 5 settembre del 1938 firmò le leggi antisemite. Colui che non si pentì mai di averlo fatto.
In Italia, tra le tante cose strane che succedono, o meglio perdurano, succede che ci siano ancora scuole, strade, piazze, a lui intitolate. Tempo fa la senatrice Liliana Segre aveva chiesto che venissero reintitolate e il nome di Vittorio Emanuele sostituito da altri di ben più alto pregio e caratura. Cosa che ancora non è successa.
Così Pif e il collega radiofonico Michele Astori, hanno deciso di riproprorre la cosa con questo appello.
In fondo anche il principe Emanuele Filiberto ha recentemente inviato una lettera di scuse agli ebrei, in cui è stato chiesto "Solennemente e ufficialmente perdono", condannando le leggi razziali firmate dal suo bisnonno. «Vedere la sua firma su queste leggi è un grande dolore, per me e per casa Savoia - ha detto -. È una ferita che ho sempre avuto nel cuore. Ritengo che sia ora di prendere le mie responsabilità e di scrivere questa lettera alla comunità ebraica per chiedere perdono. Perdono per quell’atto orribile, osceno».
Certo, queste scuse arrivano dopo ben 83 anni, ma chi siamo in fondo noi per non accettarle? (Leggasi il tono ironico).
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