LIBRI
"Bonjour Casimiro": viaggio nel mondo dei Baroni di Calanovella, tra le memorie della Sicilia
Il romanzo di Alberto Samonà tratteggia la vicenda di un uomo contemporaneo che si reca nei luoghi in cui visse il barone Casimiro Piccolo, acquarellista e fotografo
Alberto Samonà, autore di "Bonjour Casimiro"
Un elegante affresco narrativo fra memorie aristocratiche di Sicilia. Una vera e propria immersione nel mondo dei Baroni di Calanovella.
È uscito in libreria Bonjour Casimiro, il romanzo di Alberto Samonà, pubblicato per Rubbettino Editore.
Un ritiro dalla città voluto dalla madre, Teresa Mastrogiovanni Tasca, che Casimiro condivise con il fratello, il celebre poeta Lucio Piccolo, e con la sorella Agata Giovanna, esperta di botanica.
La villa spesso era frequentata anche dal cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa che amava soggiornarvi per ritrovare qui un’atmosfera familiare e cercare spunti per “Il Gattopardo”, quello che sarebbe stato il grande capolavoro letterario del Novecento.
Le pagine di questo romanzo rappresentano un viaggio, un’immersione del protagonista nell’universo di Casimiro, popolato da gnomi, ninfe, maghi, folletti e da altri spiriti della natura che il barone-artista affermava di incontrare nelle lunghe passeggiate notturne per i giardini e le campagne della tenuta e che immortalava nei suoi acquerelli a tema magico.
Un viaggio fra vicende di tempi andati e dimensione contemporanea, che mette insieme reale e visioni immaginifiche, a volte surreali, nelle quali il narratore si confonde a più riprese con il protagonista del libro, quasi fosse il suo “doppio”.
“Bonjour Casimiro”, che ha come sottotitolo “Il barone e la villa fatata”, è un romanzo che, per la presenza di elementi descrittivi, a tratti sembra assumere la forma del saggio per poi tornare a una dimensione narrativa.
Una commistione di stili voluta dall’autore quasi come gioco letterario, corroborato dalla presenza di una bibliografia finale di riferimento.
Alberto Samonà, scrittore e giornalista, per un decennio è stato consigliere della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella che ha sede proprio nella storica Villa Piccolo, dove la vicenda è ambientata.
Da maggio 2020 è assessore della Regione Siciliana con delega a Beni Culturali e Identità Siciliana, anche se il libro è stato scritto nel periodo immediatamente precedente, quello del cosiddetto "primo lockdown".
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