ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsTurismoItinerari e luoghi

Anticamente il suo nome era "Kallipolis": dove trovi (in Sicilia) la finestra sullo Jonio

Con soli 337 abitanti, è il secondo paese meno popoloso della Sicilia, dall'alto dei suoi 380m di altitudine regala a quei pochi abitanti una vista mozzafiato

Balarm
La redazione
  • 8 marzo 2024

Gallodoro (Messina)

Sulle pendici dei Peloritani, in provincia di Messina, c'è un piccolo borgo adagiato su una collina dal panorama mozzafiato.

Con soli 337 abitanti, Gallodoro è il secondo paese meno popoloso della Sicilia; dall'alto dei suoi 380m di altitudine regala a quei pochi abitanti una vista sul versante ionico dalla straordinaria bellezza.

Sull'origine del nome, vi sono diverse teorie. Il termine "Gallodoro" deriva dal greco kallidoro che significa "bel dono", ma c'è chi sostiene che il nome del borgo derivi dalla Vallis aurea, termine che si riscontra a partire dal '600 in alcuni registri parrocchiali.

Si racconta infatti, che nella zona dei Monti Peloritani - noti anche come "Monti Metalliferi" - vi fossero delle miniere d'oro ed argento.

Sulle origini greche del borgo non vi è invece alcun dubbio. I ritrovamenti di monete, cocci di brocche e vasellame vario, oltre che di tombe, hanno fatto ipotizzare la possibile ubicazione in questi territori dell'antica città di Kallipolis, una colonia greca della Sicilia, oggi non più identificabile, fondata dai calcidesi - il primo insediamento greco nell'Isola - della vicina Naxos.
Adv
A confermarne l'origine è la stessa valle del Ghiodaro il cui significato greco è "dono della Terra".

Gallodoro si presenta oggi come un borgo dalla spiccata tradizione agricola e pastorizia.

Nel corso dei secoli il luogo di culto principale della comunità rurale è stata la Chiesa Parrocchiale dell'Assunta, oggi uno dei monumenti più interessanti del borgo.

Al suo interno si può ammirare il gonfalone cinquecentesco attribuito alla scuola Antonelliana, l'unico esemplare rimasto intatto in tutta la Sicilia.

Prima dell'avvento degli stendardi, i gonfaloni venivano utilizzati nelle processioni e portati dalla confraternita di appartenenza.

Il gonfalone di Gallodoro si presenta come una sorta di edicola gotica intagliata e indorata. Apparteneva alla locale confraternita del Santissimo Crocifisso, sul retro infatti è figurata la crocifissione di Cristo tra i due ladroni.

Tra le altre ci sono la Chiesa di S.Sebastiano (XVII sec.) n origine in stile romanico, con portale centrale di stile barocco e la biblioteca comunale un palazzo interamente in stile liberty.

Il centro si presenta come un vecchio borgo medievale. I resti di antichi insediamenti che si mescolano alla bellezza della natura ed ai paesaggi incantevoli, possono essere apprezzati con una piacevole passeggiata.

Passeggiando tra i vicoletti del borgo, si notano degli strani rigonfiamenti nei muri delle case: sono i forni a legna costruiti dagli stessi abitanti all'esterno delle abitazioni, e poi rivestiti.

Camminando per il borgo capita anche di passare sotto le contrabbone, dei sottopassaggi ad arco con volta a botte ricavati tra le case, segno della dominazione araba. Restano visibili anche numerosi palmenti (macine) e frantoi interamente scavati nella roccia.

In questo borgo, nel mese di agosto si celebra la particolare Festa dell'Asino (lo sceccu pazzu) che si fonde con la Festa di San Rocco, dando vita a una grande festa religiosa e popolare.

Davanti alla Chiesa Madre, una statua in cartapesta raffigurante un'asino, indossata da uno dei fedeli, viene portato in processione dagli abitanti di Gallodoro, fino in Chiesa.

L'asino è imbrigliato in un filo di fuochi pirotecnici, che esplodono a ogni passo. Insegue i fedeli ed è inseguito, animando la processione che attraversa il paese tra grida e divertimento.

La festa e l'animale che la caratterizza hanno un valore altamente simbolico, così come l'uso del fuoco durante la processione: nelle origini allegoriche della rappresentazione profana, la sacralità di un rito che si unisce alla celebrazione religiosa, porta in paese gioia e - al contempo - liberazione spirituale.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI