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A Palermo era la "voce" del popolo: le prime immagini del film su Rosa Balistreri

Presentato in anteprima al Torino Film Festival, il film di Paolo Licata racconta la storia della cuntastorie considerata la "voce della Sicilia". Ecco il video

Balarm
La redazione
  • 22 novembre 2024

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C'è la Palermo dei contadini, degli emigranti, dei carcerati e dei più poveri. Nel video vi mostriamo le prime immagini de "L'amore che ho", il film di Paolo Licata sulla vita di Rosa Balistreri. Un racconto intimo e realistico sulla "cuntastorie" siciliana, considerata la "voce della Sicilia", un'attivista con la chitarra perché nei suoi testi ha saputo raccontare e dare voce ai più deboli.

Presentato in anteprima al Torino Film Festival, in programma dal 22 al 30 novembre, il film viene proiettato in questi giorni tra i lavori fuori concorso della sezione "Zibaldone".

Il lungometraggio è una narrazione autentica della sua vita, prendendo spunto dall'omonimo romanzo di Luca Torregrossa, nipote della cantautrice, "L'amore ca v'haiu", tratto a sua volta dal titolo di una sua canzone. Nelle sue canzoni le storie di una Sicilia sfruttata e umiliata, proprio come lei, che ha avuto una vita molto travagliata alle spalle. (Leggi la sua storia in un nostro articolo).
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Gli sceneggiatori dell'opera sono Paolo Licata, Maurizio Quagliana, Heidrun Schleef e Antonio Guadalupi. ll cast artistico di prim'ordine sarà composto da attori siciliani di rilievo del panorama cinematografico italiano: Lucia Sardo e Donatella Finocchiaro, che interpretano Rosa Balistreri in momenti diversi della sua vita. Ancora, Anita Pomario (Rosa Balistreri da giovane) e Tania Bambaci (che dà il volto alla figlia Angela) e Vincenzo Ferrera, attore palermitano celebre soprattutto per la serie tv "Mare Fuori".

La musica è ovviamente il pilastro portante del racconto. Accanto alle attrici protagoniste spicca la figura della maggior esperta e conoscitrice della poetica di Rosa Balistreri, la "cantantessa" per eccellenza: Carmen Consoli (anche lei siciliana), che sin dai suoi esordi ha sempre manifestato la propria devozione per la Balistreri e l’ha sempre considerata un’ispirazione e una guida.

Accanto alla troupe di produzione anche Pino Apprendi, fondatore dell’associazione gruppo folk Conca d’oro e del Premio Rosa Balistreri e Alberto Favara.

Il film è stato girato tra Piana degli Albanesi e soprattutto Palermo. La maggior parte delle scene è ambientata infatti tra piazza Croce dei Vespri, la Kalsa, la Vucciria e altri angoli del centro storico che la cantante conosceva bene.

«È una storia che assume un valore importante, non solo per lo spessore culturale della protagonista, ma perché racconta un periodo storico, quello tra gli anni ’60 e ’80, cruciale per l’Italia e per il mondo intero - dichiara il regista Paolo Licata -. Un momento di cambiamenti, di fermenti e inquietudini sociali e culturali.

Attorno al personaggio di Rosa ruotano figure che rappresentano veri e propri simboli di quei pensieri e di quelle battaglie, come Dario Fo, Renato Guttuso e Andrea Camilleri. Quella di Rosa è una personalità incredibilmente sfaccettata, tormentata, sempre in bilico tra il grande amore e l’estrema violenza. Capace di sentimenti contrastanti, disposta a uccidere ma anche a morire per amore».

Il film uscirà al cinema nei primi mesi del 2025. E noi lo aspettiamo con ansia.
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