Palazzo Belmonte Riso

Palazzo Belmonte Riso, dimora storica realizzata alla fine del '700 dai principi Ventimiglia di Belmonte, costituisce un interessante esempio di residenza privata nobiliare che coniuga la magnificenza tardo-barocca al rigore neoclassico.

L'edificio, sorto a ridosso di una precedente abitazione di proprietà della famiglia Afflitto,  si affaccia sulla sontuosa piazza Bologni.

I lavori di rifacimento voluti da Giuseppe Emanuele Ventimiglia, principe di Belmonte, cui l’edificio giunge in dote, iniziarono nel 1777 e si conclusero nel 1784, sotto la direzione del Marvuglia.

Nel 1841 il Palazzo fu venduto al capitano marittimo Giovanni Riso, il cui figlio, Pietro Riso, insignito del titolo nobiliare di barone, fece scolpire dallo scultore Ignazio Marabitti le insegne del casato sullo stemma marmoreo che sormonta il portale di ingresso(un braccio che sostiene un fascio di spighe). Nel 1933 il Palazzo diventò sede della Federazione dei Fasci Palermitani e durante la seconda guerra mondiale venne quasi raso al suolo dai bombardamenti delle forze alleate.

Dell'edificio originario oggi restano soltanto l’imponente facciata in pietra tufacea, scandita da cinque fornici al piano terreno, i balconi e le mensole ai piani superiori ed alcuni elementi strutturali delle corti e degli ampi saloni interni.

Dopo anni di abbandono e degrado, finalmente nel 1986 fu acquistato dalla Regione Siciliana che lo restaurò, restituendo un monumento alla città, creando al suo interno un nuovo spazio dal 2005 sede del Museo Regionale d’arte Moderna e Contemporanea.