Il Foro Italico di Palermo o passeggiata della Marina é una grande area verde sul lungomare di Palermo e si estende dalla Cala a villa Giulia, nel quartiere Kalsa della città.
Luogo di rivoluzioni urbane storiche di Palermo, il lungomare fu voluto nel 1582 dal viceré Marco Antonio Colonna: la sua struttura rimase tale fino al 1734 quando venne ordinato l'allargamento della zona la quale venne successivamente abbellita e curata divenendo una delle mete di svago preferite dei cittadini palermitani.
Per tutta la dominazione dei Borboni venne chiamato Foro Borbonico, finché nel 1848 il nome non venne cambiato dal Parlamento Siciliano in Foro Italico. Quando nel 1900 il re Umberto I fu assassinato l'area assunse tale nome in suo onore ma nonostante ciò, è conosciuto e chiamato ancora oggi Foro Italico. Durante la seconda guerra mondiale tale zona fu totalmente distrutta e con esso anche il lungomare, per anni l'area rimase incolta ed abbandonata.
Soltanto tra le fine degli anni '90 e il 2000 l'area fu ripristinata e riportata alla sua originaria bellezza costiera, con, ad sempio, il piano di riqualificazione del lungomare voluto dal sindaco Diego Cammarata.
Tra le caratteristiche architettoniche del Foro, vi sono i dissuasori (in foto), progettati dall’ architetto Italo Rota, i quali separano il prato dalla pista ciclabile. Tali dissuasori, dalla vaga forma di birilli per bambini e come tali dipinti con striature colorate fosforescenti, sono stati ideati prendendo a prestito il profilo del quattrocentesco busto di Eleonora d’Aragona del Laurana, conservato nel vicino museo di Palazzo Abatellis, trasformato in elemento di arredo urbano.
Oppure le panchine-divano, disposte intorno ad immaginarie stanze con vista sul mare. O ancora i totem posti lungo il percorso centrale, costituiti da elementi colorati o dorati, con maschere e decorazioni che richiamano la cultura marinara.