Visite guidate a Palazzo Comitini: lo scrigno tardo-barocco regno degli artisti

Sono 110 luoghi di Palermo di interesse storico e artistico aperti alle visite guidate per "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e che si svolge dal 29 settembre al 29 ottobre.
Per tutti i weekend della manifestazione, ogni domenica, sarà possibile visitare Palazzo Comitini.
Esempio del trionfo del tardo barocco, regno decorativo di Gioacchino Martorana, Palazzo Comitini sorge nel cuore della città, domina via Maqueda con un prospetto fatto di colonne e lesene, balconi e cornici. È stata sede della Provincia regionale, oggi Città metropolitana.
La costruzione, voluta da Michele Gravina y Cruillas, principe di Comitini, avviene tra il 1768 e 1771, su progetto di Nicolò Palma, architetto del senato e nipote di Andrea, che firma il progetto di Villa Giulia. Oltre al portale, incastonato fra due colonne di Billiemi, ci si immette nel cortile con un loggiato aereo e uno scalone d'onore.
Nei numerosi saloni trovano prestigiosa sede le opere di celebri artisti anche contemporanei, da Renato Guttuso a Lia Pasqualino Noto, da Renato Tonini a Giambecchina, da Mario Rutelli a Mario Pecoraino. Sala Martorana, per molti decenni sede del consiglio provinciale, è il trionfo dell’ultimo barocco, un tripudio di sacro e profano, di specchi e stucchi.
La volta segnata da una cornice ovale è un cielo rosato nel quale vola la Verità, su un carro trainato da amorini, è uno stuolo di angeli con trombe e cartigli. Gioacchino Martorana pone ai quattro angoli le virtù sedute sulle nubi, ridondanti di femminilità.
Per tutti i weekend della manifestazione, ogni domenica, sarà possibile visitare Palazzo Comitini.
Esempio del trionfo del tardo barocco, regno decorativo di Gioacchino Martorana, Palazzo Comitini sorge nel cuore della città, domina via Maqueda con un prospetto fatto di colonne e lesene, balconi e cornici. È stata sede della Provincia regionale, oggi Città metropolitana.
La costruzione, voluta da Michele Gravina y Cruillas, principe di Comitini, avviene tra il 1768 e 1771, su progetto di Nicolò Palma, architetto del senato e nipote di Andrea, che firma il progetto di Villa Giulia. Oltre al portale, incastonato fra due colonne di Billiemi, ci si immette nel cortile con un loggiato aereo e uno scalone d'onore.
Nei numerosi saloni trovano prestigiosa sede le opere di celebri artisti anche contemporanei, da Renato Guttuso a Lia Pasqualino Noto, da Renato Tonini a Giambecchina, da Mario Rutelli a Mario Pecoraino. Sala Martorana, per molti decenni sede del consiglio provinciale, è il trionfo dell’ultimo barocco, un tripudio di sacro e profano, di specchi e stucchi.
La volta segnata da una cornice ovale è un cielo rosato nel quale vola la Verità, su un carro trainato da amorini, è uno stuolo di angeli con trombe e cartigli. Gioacchino Martorana pone ai quattro angoli le virtù sedute sulle nubi, ridondanti di femminilità.
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