Visita all'Orto Botanico di Palermo: il giro del mondo in dieci ettari di verde
L'Orto Botanico di Palermo
La manifestazione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre torna ad aprire le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Durante i weekend della rassegna (tranne il 27, 28 e 29 ottobre) sarà possibile visitare anche l'Orto Botanico, il più antico giardino scientifico d’Europa, tra le istituzioni più prestigiose a livello internazionale.
Voluto in epoca borbonica da un pugno di nobili e studiosi palermitani con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle scienze botaniche nell’interesse della medicina e dell’agricoltura, ospita la flora di tutti i continenti con eccezionali esemplari.
All’Orto si deve gran parte dell’innovazione agricola nei nostri campi con l’introduzione del mandarino, del nespolo del Giappone, del loto, con le prime sperimentazioni di piante utili: cotone, soia, banano. Originariamente situato nel baluardo di Porta Carini al Capo, si trasferì nell’attuale sede della Vigna del Gallo nel 1786, adiacente alla Villa Giulia. Di recente restauro la parte storica, con le serre, le fontane, i viali riportati allo splendore di un tempo.
La costruzione degli edifici - Gymnasium, Tepidarium e Calidarium - a opera del francese Leon Dufourny, fu terminata nel 1795, anno di inaugurazione del complesso, sotto l’egida della Regia Accademia degli Studi, corrispondente all’odierna Università. Una passeggiata tra i suoi viali è un viaggio nella scienza, nell’arte, nella natura.
Durante i weekend della rassegna (tranne il 27, 28 e 29 ottobre) sarà possibile visitare anche l'Orto Botanico, il più antico giardino scientifico d’Europa, tra le istituzioni più prestigiose a livello internazionale.
Voluto in epoca borbonica da un pugno di nobili e studiosi palermitani con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle scienze botaniche nell’interesse della medicina e dell’agricoltura, ospita la flora di tutti i continenti con eccezionali esemplari.
All’Orto si deve gran parte dell’innovazione agricola nei nostri campi con l’introduzione del mandarino, del nespolo del Giappone, del loto, con le prime sperimentazioni di piante utili: cotone, soia, banano. Originariamente situato nel baluardo di Porta Carini al Capo, si trasferì nell’attuale sede della Vigna del Gallo nel 1786, adiacente alla Villa Giulia. Di recente restauro la parte storica, con le serre, le fontane, i viali riportati allo splendore di un tempo.
La costruzione degli edifici - Gymnasium, Tepidarium e Calidarium - a opera del francese Leon Dufourny, fu terminata nel 1795, anno di inaugurazione del complesso, sotto l’egida della Regia Accademia degli Studi, corrispondente all’odierna Università. Una passeggiata tra i suoi viali è un viaggio nella scienza, nell’arte, nella natura.
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