"Storie di eresia. L'Inquisizione a Palermo": la passeggiata alla scoperta dello Steri

Palazzo Chiaramonte Steri a Palermo
Nell'ambito della manifestazione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che apre le porte dei luoghi d'arte di Palermo, sabato 7 e sabato 21 ottobre alle 9.30 appuntamento a Palazzo Steri per la passeggiata "Storie di ordinaria eresia. L'Inquisizione a Palermo".
La cultura del sospetto, le processioni degli autodafé, i macabri rituali di accompagnamento alla morte. La passeggiata ricostruisce, attraverso suggestioni ed antiche testimonianze, il lungo ed oscuro periodo in cui anche a Palermo si dava la caccia a streghe ed eretici.
Il Tribunale della Fede di Sicilia ebbe infatti sede in città, e fu attivo dalla fine del Quattrocento fino al 1782, quando la controversa istituzione venne abolita con decreto regio di Ferdinando III di Sicilia. A fungere da cornice a questo trionfale ed inquietante strumento dei poteri forti è la Palermo barocca, sullo sfondo della quale si stagliano le travagliate vicende di centinaia di siciliani: molti uomini e donne infatti vennero inquisiti e processati per reati quali l’eresia (eresie luterane ed ebraismo, per esempio), ma anche la bestemmia, l’adulterio, l’usura e la stregoneria.
Gli apparati scenografici effimeri più fastosi e le tecniche persecutorie più atroci gettano luci ed ombre sulla storia della città. Un itinerario volto a scandagliare l'universo del "mestiere più antico del mondo", in cui sono labili i confini tra la malizia peccaminosa delle belle di notte e lo squallore mercenario delle schiave d'amore.
La cultura del sospetto, le processioni degli autodafé, i macabri rituali di accompagnamento alla morte. La passeggiata ricostruisce, attraverso suggestioni ed antiche testimonianze, il lungo ed oscuro periodo in cui anche a Palermo si dava la caccia a streghe ed eretici.
Il Tribunale della Fede di Sicilia ebbe infatti sede in città, e fu attivo dalla fine del Quattrocento fino al 1782, quando la controversa istituzione venne abolita con decreto regio di Ferdinando III di Sicilia. A fungere da cornice a questo trionfale ed inquietante strumento dei poteri forti è la Palermo barocca, sullo sfondo della quale si stagliano le travagliate vicende di centinaia di siciliani: molti uomini e donne infatti vennero inquisiti e processati per reati quali l’eresia (eresie luterane ed ebraismo, per esempio), ma anche la bestemmia, l’adulterio, l’usura e la stregoneria.
Gli apparati scenografici effimeri più fastosi e le tecniche persecutorie più atroci gettano luci ed ombre sulla storia della città. Un itinerario volto a scandagliare l'universo del "mestiere più antico del mondo", in cui sono labili i confini tra la malizia peccaminosa delle belle di notte e lo squallore mercenario delle schiave d'amore.
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