Visita alla Chiesa di Santa Venera, nascosta in un giardino sopra le antiche mura della città

Chiesa di Santa Venera a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La Chiesa di Santa Venera fu edificata alla fine del XV secolo, sulle antiche mura e accanto alla Porta normanna di Termini, per ringraziare la santa, già patrona della città, della favorevole intercessione per la fine della peste che imperversava nel 1493. La devozione si rinnovò nel 1529, quando si diffuse un’altra epidemia mortale. Negli anni successivi, nell’ambito del sistema di fortificazioni voluto dall’imperatore Carlo V, accanto all’edificio religioso furono realizzati ulteriori bastioni.
La chiesa, che era stata affidata alla Compagnia della Pace, cadde in disgrazia e in seguito fu utilizzata come lazzaretto. Venne recuperata e modificata alla fine del Settecento, privilegiando lo stile neoclassico imperante. Lo splendido oratorio seicentesco annesso fu demolito in epoca borbonica, assieme alla Porta, ma la chiesa si salvò. Oggi, restaurata, è circondata da un incantevole giardino.
La visita ha una durata di 20 minuti e non accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La Chiesa di Santa Venera fu edificata alla fine del XV secolo, sulle antiche mura e accanto alla Porta normanna di Termini, per ringraziare la santa, già patrona della città, della favorevole intercessione per la fine della peste che imperversava nel 1493. La devozione si rinnovò nel 1529, quando si diffuse un’altra epidemia mortale. Negli anni successivi, nell’ambito del sistema di fortificazioni voluto dall’imperatore Carlo V, accanto all’edificio religioso furono realizzati ulteriori bastioni.
La chiesa, che era stata affidata alla Compagnia della Pace, cadde in disgrazia e in seguito fu utilizzata come lazzaretto. Venne recuperata e modificata alla fine del Settecento, privilegiando lo stile neoclassico imperante. Lo splendido oratorio seicentesco annesso fu demolito in epoca borbonica, assieme alla Porta, ma la chiesa si salvò. Oggi, restaurata, è circondata da un incantevole giardino.
La visita ha una durata di 20 minuti e non accessibile ai disabili.
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