Vestigia puniche, medievali e barocche nel cuore di Ballarò: visite al Complesso monumentale di Santa Chiara

L'antico complesso monumentale di Santa Chiara a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Una delle visite guidate in programma è alla scoperta dell’antico complesso monumentale di Santa Chiara, dentro lo storico mercato di Ballarò. Qui convivono testimonianze puniche, medievali e barocche in un mix di grandissimo interesse.
La chiesa fu fondata nel 1344, per volere del potente conte Matteo Sclafani, mantenendo le tracce di una consistente porzione di fortificazioni cartaginesi. Venne rimaneggiata, alla fine del 1600, dall’architetto Paolo Amato e rinnovata, nel secolo successivo, da Nicolò Palma.
Colpita dalle bombe nel 1943, si è comunque salvata dalla distruzione, conservando la sua bellezza:dorate logge dai frontoni ricurvi, dalle quali le suore clarisse di clausura partecipavano alla messa senza essere viste, superbi affreschi di Paolo Martorana e Antonino Grano, marmi policromi e dipinti fiamminghi di Guglielmo Borremans.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili dall'ingresso laterale.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Una delle visite guidate in programma è alla scoperta dell’antico complesso monumentale di Santa Chiara, dentro lo storico mercato di Ballarò. Qui convivono testimonianze puniche, medievali e barocche in un mix di grandissimo interesse.
La chiesa fu fondata nel 1344, per volere del potente conte Matteo Sclafani, mantenendo le tracce di una consistente porzione di fortificazioni cartaginesi. Venne rimaneggiata, alla fine del 1600, dall’architetto Paolo Amato e rinnovata, nel secolo successivo, da Nicolò Palma.
Colpita dalle bombe nel 1943, si è comunque salvata dalla distruzione, conservando la sua bellezza:dorate logge dai frontoni ricurvi, dalle quali le suore clarisse di clausura partecipavano alla messa senza essere viste, superbi affreschi di Paolo Martorana e Antonino Grano, marmi policromi e dipinti fiamminghi di Guglielmo Borremans.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili dall'ingresso laterale.
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