Una cena di beneficenza per salvare il monumentale organo dell'abbazia di San Martino delle Scale
La cena è anticipata dalla possibilità di visitare non solo l’abbazia, ma anche i locali che sono stati restaurati da poco. A fare da guida Don Vittorio Rizzone, abate di San Martino che, tra corridoi e saloni, racconta la storia secolare di questo monumento monrealese.
Poi la cena viene servita nel refettorio in cui di solito cenano i monaci: un’altra occasione unica per visitare luoghi che fino ad oggi non erano mai stati aperti al grande pubblico.
Il monumentale organo della Basilica Abbaziale di San Martino delle Scale è vanto dell’arte organaria italiana. Venne costruito dalla prestigiosa ditta Mascioni di Cuvio in provincia di Varese e svetta sul coro ligneo della Basilica. Strumento a trazione meccanica, è stato progettato nella cassa settecentesca ed è tra i più grandi strumenti italiani e non teme il confronto con i migliori strumenti europei. Un paio di anni fa l’organo è stato oggetto di un attacco da parte di topi che, insinuandosi nei tubi portavento sono entrati dentro lo strumento ed hanno rosicchiato la pelle dei mantici del grand’organo e del motore.
Da qui nasce l’idea della cena. Il preventivo stimato per l’intervento è di 10 mila euro. L’intero ricavato (tolte le spese vive), viene devoluto al monastero per il recupero dell’organo. A coordinare la preparazione della cena è Gianmichele Messina, della Forneria Messina di San Martino delle Scale che mette a disposizione le proprie maestranze.
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