"Un//Plugged" a Palazzo Bonocore: Carmine Maringola legge "Lo cunto de li cunti"
Carmine Maringola
«C’è un'enorme cattiveria dentro, ma sono fantastiche. “Il cunto de li cunti” di Giambattista Basile ha anticipato tutte le fiabe che poi Perrault o Carroll avrebbero reso famose».
E due di queste favole irridenti, perverse, orrorifiche – “La vecchia scortecata” e “La papera” -, sono protagoniste di una lettura teatralizzata che l’attore napoletano Carmine Maringola propone giovedì 25 gennaio, alle 19.00 nelle sale di Palazzo Bonocore (piazza Pretoria).
Si tratta del terzo e penultimo appuntamento della nuova rassegna UN//plugged che CoopCulture ha costruito con Genìa.
Carmine Maringola è cresciuto con “Il Cunto de li Cunti”. “A Napoli ce lo facevano studiare a scuola, è il nostro dialetto del ‘600, per certi versi anche difficile, a tratti scurrile, ma è comunque bellissimo e verace”.
Sulla raccolta di Basile, Emma Dante e Carmine Maringola lavorano da tempo, sono già nati due spettacoli, Pupo di zucchero e La scortecata, adattata proprio da una delle due fiabe scelte dall’attore, “La vecchia scortecata”; l’altra è "La papera" che diventerà “Re Chicchinella” pronta a debuttare a marzo al Piccolo Teatro di Milano.
«Un vero omaggio alla genialità di Giambattista Basile che finora la letteratura italiana non ha tenuto nella considerazione che merita – spiega Carmine Maringola -. Mi affascina la sua follia, la cattiveria, il fascino dell’atrocità nel racconto dei vizi umani, in questo caso l’orgoglio e l’ottusità del potere».
Oggi queste favole sarebbero politicamente scorrette. «Viviamo in una società che edulcora tutto, i bambini sono deboli e non hanno idea delle conseguenze di una vita futura: che queste fiabe raccontano».
E due di queste favole irridenti, perverse, orrorifiche – “La vecchia scortecata” e “La papera” -, sono protagoniste di una lettura teatralizzata che l’attore napoletano Carmine Maringola propone giovedì 25 gennaio, alle 19.00 nelle sale di Palazzo Bonocore (piazza Pretoria).
Si tratta del terzo e penultimo appuntamento della nuova rassegna UN//plugged che CoopCulture ha costruito con Genìa.
Carmine Maringola è cresciuto con “Il Cunto de li Cunti”. “A Napoli ce lo facevano studiare a scuola, è il nostro dialetto del ‘600, per certi versi anche difficile, a tratti scurrile, ma è comunque bellissimo e verace”.
Sulla raccolta di Basile, Emma Dante e Carmine Maringola lavorano da tempo, sono già nati due spettacoli, Pupo di zucchero e La scortecata, adattata proprio da una delle due fiabe scelte dall’attore, “La vecchia scortecata”; l’altra è "La papera" che diventerà “Re Chicchinella” pronta a debuttare a marzo al Piccolo Teatro di Milano.
«Un vero omaggio alla genialità di Giambattista Basile che finora la letteratura italiana non ha tenuto nella considerazione che merita – spiega Carmine Maringola -. Mi affascina la sua follia, la cattiveria, il fascino dell’atrocità nel racconto dei vizi umani, in questo caso l’orgoglio e l’ottusità del potere».
Oggi queste favole sarebbero politicamente scorrette. «Viviamo in una società che edulcora tutto, i bambini sono deboli e non hanno idea delle conseguenze di una vita futura: che queste fiabe raccontano».
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