Un Arlecchino disperato in cerca della sua amata: il nuovo spettacolo ai Cantieri alla Zisa
Arlecchino
Un Arlecchino disperato e smarrito che è in viaggio da giorni in cerca della sua amata Smeraldina.
Va in scena in prima assoluta alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali alla Zisa, lo spettacolo dal titolo "Arlecchino, la fame e l'amore", liberamente tratto da "Il servitore di due padroni" di Carlo Goldoni, con l'adattamento drammaturgico e la regia di Chiara Chiavetta.
Lo spettacolo, che fa parte della stagione "Opra d'Autore" del Teatro Ditirammu, va in scena sabato 10 dicembre, alle 21.30, e domenica 11 dicembre, alle 18.30, e vede sul palco insieme a Chiara Chiavetta, Carlo di Vita e gli allievi del Ditirammu Lab.
Il progetto ha uno scopo duplice: da un lato parlare di tematiche attuali attraverso uno spettacolo con le tecniche di una tradizione antica, in linea con la missione del Teatro Ditirammu; dall’altro sviluppare un percorso pedagogico di studio delle maschere di Commedia dell’Arte attraverso un workshop con gli allievi del Ditirammu Lab.
Partito dalla sua Venezia, Arlecchino è giunto fino a Palermo, a seguito di una lettera che lo informava del nuovo impiego della sua amata: serve adesso nuovi padroni, i proprietari del Teatro Ditirammu.
Smeraldina è adirata con Arlecchino perché, da quando si sono sposati, il servo ha abbandonato qualsiasi tipo di lavoro, portando entrambi a vivere di nuovo di stenti.
Così Smeraldina ha deciso di migrare verso il sud per poter lavorare. I due si incontrano di nuovo e ricordano insieme il momento in cui sono promessi amore: era un periodo florido, quando Arlecchino serviva due padroni.
Va in scena in prima assoluta alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali alla Zisa, lo spettacolo dal titolo "Arlecchino, la fame e l'amore", liberamente tratto da "Il servitore di due padroni" di Carlo Goldoni, con l'adattamento drammaturgico e la regia di Chiara Chiavetta.
Lo spettacolo, che fa parte della stagione "Opra d'Autore" del Teatro Ditirammu, va in scena sabato 10 dicembre, alle 21.30, e domenica 11 dicembre, alle 18.30, e vede sul palco insieme a Chiara Chiavetta, Carlo di Vita e gli allievi del Ditirammu Lab.
Il progetto ha uno scopo duplice: da un lato parlare di tematiche attuali attraverso uno spettacolo con le tecniche di una tradizione antica, in linea con la missione del Teatro Ditirammu; dall’altro sviluppare un percorso pedagogico di studio delle maschere di Commedia dell’Arte attraverso un workshop con gli allievi del Ditirammu Lab.
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Due progetti, dunque, complementari che hanno come obiettivo quello di valorizzare la memoria artistica, culturale e teatrale trasformandola in strumento di lettura contemporanea.Partito dalla sua Venezia, Arlecchino è giunto fino a Palermo, a seguito di una lettera che lo informava del nuovo impiego della sua amata: serve adesso nuovi padroni, i proprietari del Teatro Ditirammu.
Smeraldina è adirata con Arlecchino perché, da quando si sono sposati, il servo ha abbandonato qualsiasi tipo di lavoro, portando entrambi a vivere di nuovo di stenti.
Così Smeraldina ha deciso di migrare verso il sud per poter lavorare. I due si incontrano di nuovo e ricordano insieme il momento in cui sono promessi amore: era un periodo florido, quando Arlecchino serviva due padroni.
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