Tre fratelli, un viaggio, l'inconciliabilità: al Teatro Libero di Palermo "Il sentiero dei passi pericolosi"

Una scena di "Il cielo in una stanza"
Tre fratelli, prigionieri di un segreto e scomode verità, sono i protagonisti del nuovo spettacolo in programma al Teatro Libero di Palermo il 14 e il 15 marzo, "Il sentiero dei passi pericolosi".
Inquadrato nella stagione artistica #Inoltrarsi del Teatro Libero di Palermo, lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Tedacà di Torino in collaborazione con la compagnia DeiDemoni di Genova, porta in scena il celebre testo di Michel Marc Bouchard ed è diretto dal regista Simone Schinocca.
Sul palco gli attori Matteo Sintucci, Andrea Fazzari, Mauro Parrinello raccontano la storia di tre fratelli molto diversi fra loro: Carl, il più giovane, con aspirazioni piccolo borghesi, Ambroise, gallerista e omosessuale, e Victor, il più misterioso, colui che innesca il meccanismo drammatico.
Li conosciamo nel giorno delle nozze di Carl: viaggiano assieme per raggiungere il luogo della cerimonia ma hanno un incidente e si perdono in una foresta, da cui rischiano di non far ritorno.
In questa solitudine sono costretti a parlarsi: s’illuminano così, violentemente, episodi del loro passato, primo fra tutti il suicidio del padre, avvenuto anni prima, sotto il loro occhi, su quello stesso sentiero.
Una metafora dell’inconciliabilità di mondi nati e predestinati per essere vicini e che in verità si rivelano tragicamente sconosciuti. Unica occasione di fuga, il ritrovarsi in un non luogo, far cadere le proprie difese e i propri schemi, ritrovarsi a nudo dalle proprie maschere.
Inquadrato nella stagione artistica #Inoltrarsi del Teatro Libero di Palermo, lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Tedacà di Torino in collaborazione con la compagnia DeiDemoni di Genova, porta in scena il celebre testo di Michel Marc Bouchard ed è diretto dal regista Simone Schinocca.
Sul palco gli attori Matteo Sintucci, Andrea Fazzari, Mauro Parrinello raccontano la storia di tre fratelli molto diversi fra loro: Carl, il più giovane, con aspirazioni piccolo borghesi, Ambroise, gallerista e omosessuale, e Victor, il più misterioso, colui che innesca il meccanismo drammatico.
Li conosciamo nel giorno delle nozze di Carl: viaggiano assieme per raggiungere il luogo della cerimonia ma hanno un incidente e si perdono in una foresta, da cui rischiano di non far ritorno.
In questa solitudine sono costretti a parlarsi: s’illuminano così, violentemente, episodi del loro passato, primo fra tutti il suicidio del padre, avvenuto anni prima, sotto il loro occhi, su quello stesso sentiero.
Una metafora dell’inconciliabilità di mondi nati e predestinati per essere vicini e che in verità si rivelano tragicamente sconosciuti. Unica occasione di fuga, il ritrovarsi in un non luogo, far cadere le proprie difese e i propri schemi, ritrovarsi a nudo dalle proprie maschere.
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