CANTIERI ALLA ZISA
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Una performance autobiografica: la danza di Giovanna Velardi ai Cantieri alla Zisa

  • Sala Perriera - Palermo
  • 11 dicembre 2024 (evento concluso)
  • 21.15
  • 10 euro (intero), 8 euro (ridotto studenti under 25 e Feltrinelli card)
  • Biglietti acquistabili online oppure direttamente sul luogo la sera stessa dello spettacolo (a partire da un'ora prima dell'inizio). Come arrivare alla Sala Perriera (clicca qui). Info ai numeri 329 3152030 o il 329 1051417
Balarm
La redazione

Giovanna Velardi

Una performance che si muove tra performance e auto-documentario, dove il corpo dell’artista diventa l’unico generatore di un proprio vocabolario e immaginario.

La danza di Giovanna Velardi è la protagonista del nuovo appuntamento, in programma mercoledì 11 dicembre, alle 21.14, nell'ambito del festival "Solo Per Lelio" organizzato da Curva Minore alla Sala Perriera ai Cantieri alla Zisa di Palermo.

Si intitola "Autobiografia. Ceci n'est pas une/mone autobiographie" la performance di danza di e con Giovanna Velardi che vede la collaborazione registica e drammaturgica di Roberta Nicolai, sui suoni di Angelo Sicurella.

La rappresentazione cerca di rispondere a domande sul reale e il fittizio, esplorando cosa c’è di vero e cosa viene falsato dalla memoria e dalla condizione performativa.

Lo spettacolo - che è parte del progetto "Oscillazioni", a cura di Roberta Nicolai - è stato ideato per esporre il processo che sostanzia la creazione artistica.
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L'obiettivo è «creare le condizioni per agire con gli artisti e condividere con loro la condizione e la sfida della ricerca e al tempo stesso mettere gli spettatori a contatto con il centro, con quella zona instabile che realmente muove la scena», facendo «deragliare la creazione, restituendola non più soltanto come opera ma anche in una costellazione di eventi minuti, gesti artistici, dispositivi scenici paralleli e difformi che evidenziano e fanno emergere i molteplici livelli della creazione».

Che cos’è un’autobiografia? Quali sono le traiettorie che consentono di attraversare una produzione artistica ventennale? Quali i dati reali, quali le finzioni? Cosa c’è di vero e cosa viene falsato dalla memoria e dalla condizione performativa?

Tra performance e auto-documentario, l’unico dato reale rimane il corpo dell’artista, ostinatamente in scena, unico generatore di un proprio vocabolario e di ogni immaginario.

Una produzione PinDoc.
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