Tra la vogue di Parigi e il liberty di Palermo: il grande Antonino Leto in mostra alla Gam
Oltre cento opere in mostra per riconsiderare Antonio Leto, nel suo articolato percorso artistico: dal 13 ottobre al 10 febbraio alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo "Antonino Leto - Tra l'epopea dei Florio e la luce di Capri".
A oltre dieci anni dalla memorabile rassegna dedicata a Francesco Lojacono che ha rappresentato una svolta decisiva per la valorizzazione della pittura dell’Ottocento in Sicilia, con la mostra dedicata ad Antonio Leto (Monreale 1844 – Capri 1913) si intende restituire la statura europea che gli compete anche a questo indiscusso protagonista della pittura in Sicilia.
Nel corso della mostra i Servizi Educativi di Civita Sicilia hanno ideato una proposta didattica per le scolaresche, adulti e famiglie, per consentire un maggiore approfondimento degli aspetti e delle tematiche più rilevanti delle opere del percorso espositivo.
Leto si forma innanzitutto a Napoli, dove si recò nel 1864, attratto dalla pittura di Giuseppe De Nittis e dalle proposte della "Scuola di Resina".
Di questo periodo rimane la suggestione dei bellissimi dipinti con scene di vita parigina come "Vecchia Parigi" (già collezione Società Edison), Bougival e Le bois de Boulogne, espressioni accattivanti dei nuovi gusti della clientela borghese.
Uno dei momenti fondamentali e più appassionanti della mostra, anche dal punto di vista storico, sarà la ricostruzione dell’eccezionale rapporto tra Leto e la famiglia Florio, che sono stati i suoi maggiori mecenati. Questo consentirà di vedere in una nuova e speciale prospettiva la mitica epoca della Palermo Liberty o modernista e riflettere sulla complessità – attraverso opportuni confronti - di capolavori come "La mattanza a Favignana", uno dei dipinti più intensi del nostro Ottocento che, nella sua coinvolgente dimensione epica, rimanda alle pagine de I Malavoglia di Verga.
Sarà ricostruita anche una parte della produzione presentata alle Biennali di Venezia, in particolare quelle del 1910 e del 1924 che lo consacravano definitivamente a livello internazionale e lo inserivano nel circuito del collezionismo più prestigioso.
Curata da Luisa Martorelli, Fernando Mazzocca, Antonella Purpura e Gioacchino Barbera, la mostra è promossa dal Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura, dalla Galleria d’Arte Moderna "Empedocle Restivo", in occasione di Palermo Capitale della Cultura 2018. L’organizzazione è affidata a Civita. Il Catalogo è edito da Silvana Editoriale.
A oltre dieci anni dalla memorabile rassegna dedicata a Francesco Lojacono che ha rappresentato una svolta decisiva per la valorizzazione della pittura dell’Ottocento in Sicilia, con la mostra dedicata ad Antonio Leto (Monreale 1844 – Capri 1913) si intende restituire la statura europea che gli compete anche a questo indiscusso protagonista della pittura in Sicilia.
Nel corso della mostra i Servizi Educativi di Civita Sicilia hanno ideato una proposta didattica per le scolaresche, adulti e famiglie, per consentire un maggiore approfondimento degli aspetti e delle tematiche più rilevanti delle opere del percorso espositivo.
Leto si forma innanzitutto a Napoli, dove si recò nel 1864, attratto dalla pittura di Giuseppe De Nittis e dalle proposte della "Scuola di Resina".
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Vincendo il “Pensionato Artistico” Leto si trasferisce prima a Roma nel 1875 e poi a Firenze, tra il 1876 e il 1878, dove collabora con la Galleria Pisani che diventa il maggior acquirente della produzione di quegli anni. Ma è il soggiorno a Parigi decisivo per l’affermazione sul mercato internazionale e, invitato dal mercante Goupil, vi si trasferisce nel 1879.Di questo periodo rimane la suggestione dei bellissimi dipinti con scene di vita parigina come "Vecchia Parigi" (già collezione Società Edison), Bougival e Le bois de Boulogne, espressioni accattivanti dei nuovi gusti della clientela borghese.
Uno dei momenti fondamentali e più appassionanti della mostra, anche dal punto di vista storico, sarà la ricostruzione dell’eccezionale rapporto tra Leto e la famiglia Florio, che sono stati i suoi maggiori mecenati. Questo consentirà di vedere in una nuova e speciale prospettiva la mitica epoca della Palermo Liberty o modernista e riflettere sulla complessità – attraverso opportuni confronti - di capolavori come "La mattanza a Favignana", uno dei dipinti più intensi del nostro Ottocento che, nella sua coinvolgente dimensione epica, rimanda alle pagine de I Malavoglia di Verga.
Sarà ricostruita anche una parte della produzione presentata alle Biennali di Venezia, in particolare quelle del 1910 e del 1924 che lo consacravano definitivamente a livello internazionale e lo inserivano nel circuito del collezionismo più prestigioso.
Curata da Luisa Martorelli, Fernando Mazzocca, Antonella Purpura e Gioacchino Barbera, la mostra è promossa dal Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura, dalla Galleria d’Arte Moderna "Empedocle Restivo", in occasione di Palermo Capitale della Cultura 2018. L’organizzazione è affidata a Civita. Il Catalogo è edito da Silvana Editoriale.
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