Suggestioni dal Medio Oriente: "La Pietra di Damasco" di Michele Canzoneri ad Agrigento
Particolare di un'opera di Michele Canzoneri
Viene inaugurata domenica 12 gennaio alle 17.00 ad Agrigento, negli spazi della Fondazione Orestiadi Le Fabbriche, la mostra "La Pietra di Damasco" di Michele Canzoneri.
L'esposizione, curata da Enzo Fiammetta, raccoglie un corpus di opere realizzato nel corso di un soggiorno dell'artista in Siria nel 2003, tra Aleppo, Damasco, Palmira ed Ebla, a seguito di un progetto della Fondazione che oggi ribadisce la propria attenzione verso il mondo arabo e mediorientale, attraversato da tragiche crisi e da violenze che si sono abbattute anche sul suo inestimabile patrimonio culturale e su parte delle opere che l'artista siciliano vent'anni fa ha riprodotto con il suo stile inconfondibile.
In mostra sculture, disegni, progetti e bozzetti attraverso cui Canzoneri documenta su carte pregiate di antichi codici del '700 e dell'800, le suggestioni, il tessuto fatto di pieni e di vuoti, minareti, dettagli di forme e di volti che raccontano l'avventura del Medio Oriente, con l'eco inconfondibile di un narratore profondamente legato alla sua Sicilia.
Usando materiali a lui congeniali, vetro acrilico e vetro soffiato, crea degli oggetti che sembrano d'argilla e di paglia (come gli antichi mattoni), con inediti giochi di trasparenza e opacità.
L'artista è dunque protagonista di un viaggio a ritroso, attraverso cui si snodano il pensiero e la ricerca verso una nuova tappa della sua riflessione, divenendo cronaca di una esplorazione senza tempo, quasi uno scavo archeologico.
"La Pietra di Damasco" è visitabile dal 12 gennaio al 24 febbraio, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30 a ingresso gratuito.
L'esposizione, curata da Enzo Fiammetta, raccoglie un corpus di opere realizzato nel corso di un soggiorno dell'artista in Siria nel 2003, tra Aleppo, Damasco, Palmira ed Ebla, a seguito di un progetto della Fondazione che oggi ribadisce la propria attenzione verso il mondo arabo e mediorientale, attraversato da tragiche crisi e da violenze che si sono abbattute anche sul suo inestimabile patrimonio culturale e su parte delle opere che l'artista siciliano vent'anni fa ha riprodotto con il suo stile inconfondibile.
In mostra sculture, disegni, progetti e bozzetti attraverso cui Canzoneri documenta su carte pregiate di antichi codici del '700 e dell'800, le suggestioni, il tessuto fatto di pieni e di vuoti, minareti, dettagli di forme e di volti che raccontano l'avventura del Medio Oriente, con l'eco inconfondibile di un narratore profondamente legato alla sua Sicilia.
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In particolare, l'incontro con la "pietra", nel sito archeologico di Ebla (città distrutta e rinata per tre volte in 900 anni) è il punto di riferimento da cui prende inizio il viaggio in Siria di Canzoneri, che realizza proprio "pietre" ad immagine di quelle antiche.Usando materiali a lui congeniali, vetro acrilico e vetro soffiato, crea degli oggetti che sembrano d'argilla e di paglia (come gli antichi mattoni), con inediti giochi di trasparenza e opacità.
L'artista è dunque protagonista di un viaggio a ritroso, attraverso cui si snodano il pensiero e la ricerca verso una nuova tappa della sua riflessione, divenendo cronaca di una esplorazione senza tempo, quasi uno scavo archeologico.
"La Pietra di Damasco" è visitabile dal 12 gennaio al 24 febbraio, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30 a ingresso gratuito.
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