"Still": i lavori degli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Palermo per la nuova edizione del Beat-Full Festival

"Anagnorisis", frame del video di Giuseppe Cacciola
Un'importante e prestigiosa collaborazione con l'Accademia di Belle Arti, infatti, ha portato all'allestimento di una mostra audio visiva negli ambienti del Haus der Kunst con il progetto "Still", a cura del Verein Düsseldorf Palermo, con le opere degli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Palermo coordinati dai docenti del dipartimento di progettazione e arti applicate.
Si tratta dei lavori (due video e una scultura) degli studenti: Fabiola Spatola, Violetta Massa e Selene Cannizzaro, Roberto Caccamo e Giuseppe Cacciola, che prendono avvio da elementi semplici per evolversi nella ricerca di un equilibrio tra percezione e movimento.
Le opere sembrano cercare questo equilibrio nella contaminazione dei media utilizzati, i video nell'assorbimento di dinamiche plastiche e la scultura nella composizione fatta di elementi dal forte richiamo sonoro.
"Human is the Reason", l'opera di Fabiola Spatola, Violetta Massa e Selena Cannizzaro è un flipbook digitale che nel ritmo interagisce con il fruitore.
Le immagini scrollano, l’animazione si attiva, la narrazione prende forma e coinvolge nella scansione il fruitore e i suoi movimenti, rendendolo parte attiva della storia. La tematica ambientalista si riflette nell'uomo, unica ragione delle attuali condizioni del mondo.
Nell'opera "Chiasmo" Roberto Caccamo costruisce un equilibrio fragile di pesi e contrappesi, come nel chiasmo retorico, appunto, una disposizione inversa di elementi concettualmente vicini e allo stesso tempo come il chiasmo scultoreo, ovvero la composizione di elementi incrociati che determinano l'equilibrio della statua.
L’equilibrio è anche concettuale in "Chiasmo": i chiodi, le bottiglie di Coca Cola, biglie, il mobilio che questi elementi compongono evoca la stabilità apparente del nostro interieur.
Nei video di Giuseppe Cacciola, "Metabolé" e "Anagnorisis", le forme mutano, inseguono la metamorfosi, ricercano nella trasformazione un momento di concreta realizzazione, che dura, però, solo un istante.
La densità della plastilina e le linee evocano la corporeità degli elementi che vengono astratti e convertiti in entità primarie simboliche. Triangoli, quadrati, linee, forme che si uniscono e disuniscono, i soggetti dei video sembrano corpi capaci di straniare e straniarsi nel ritmo della loro trasformazione, incapaci di fermarsi, sfuggenti come il tempo e veloci come il pensiero.
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