"Il Trionfo di Rosalia": la vita della Santuzza tra storia, leggenda e attualità
Salvo Piparo e Costanza Licata in "Il Trionfo di Rosalia"
Il Teatro Biondo si "trasferisce" a Villa Filippina per la nuova stagione estiva (visualizza articolo di approfondimento). Si comincia sabato 8 e domenica 9 luglio alle ore 21 con "Il Trionfo di Rosalia", un omaggio alla Santuzza in vista del Festino: Salvo Piparo e Costanza Licata riadattano il testo di Salvo Licata dedicato a Rosalia, leggendaria liberatrice della città dalla peste.
Per Piparo e Licata la peste per la quale si chiede l’intercessione della santa, è rappresentata dalla vita di stenti e persecuzioni che spinge migliaia di persone a fuggire dai loro paesi d’origine inseguendo il sogno di un’esistenza più dignitosa.
Per restituire l’efficacia rituale della messa in scena, che racconta la vita di Santa Rosalia tra storia, leggenda e attualità, gli autori coinvolgono una cinquantina di interpreti, tra attori, musicisti e figuranti, tra cui i cittadini di quartieri come l’Albergheria, la Guadagna e Bonagia e i ragazzi delle case di accoglienza giunti in Sicilia con gli ultimi sbarchi.
Le musiche dello spettacolo, eseguite dal vivo dagli autori, sono di Francesco Cusumano, Irene Maria Salerno e Davide Velardi, le coreografie di Virginia Gambino. Dedicato al giornalista-poeta Salvo Licata, lo spettacolochiama a raccolta tutti i fedeli.
Per devozione o curiosità, li raduna attorno a un miracolo: un simbolico rito propiziatorio che battezza la città con una cofana di "fave a coniglio", per salvarla da ogni malasorte, come un capodanno estivo che traghetta le anime, i sentimenti e i desideri di ciascuno.
Per Piparo e Licata la peste per la quale si chiede l’intercessione della santa, è rappresentata dalla vita di stenti e persecuzioni che spinge migliaia di persone a fuggire dai loro paesi d’origine inseguendo il sogno di un’esistenza più dignitosa.
Per restituire l’efficacia rituale della messa in scena, che racconta la vita di Santa Rosalia tra storia, leggenda e attualità, gli autori coinvolgono una cinquantina di interpreti, tra attori, musicisti e figuranti, tra cui i cittadini di quartieri come l’Albergheria, la Guadagna e Bonagia e i ragazzi delle case di accoglienza giunti in Sicilia con gli ultimi sbarchi.
Le musiche dello spettacolo, eseguite dal vivo dagli autori, sono di Francesco Cusumano, Irene Maria Salerno e Davide Velardi, le coreografie di Virginia Gambino. Dedicato al giornalista-poeta Salvo Licata, lo spettacolochiama a raccolta tutti i fedeli.
Per devozione o curiosità, li raduna attorno a un miracolo: un simbolico rito propiziatorio che battezza la città con una cofana di "fave a coniglio", per salvarla da ogni malasorte, come un capodanno estivo che traghetta le anime, i sentimenti e i desideri di ciascuno.
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