"Delirio di una Trans populista": lo spettacolo con Eva Robin's al TMO

Eva Robins
Un pezzo teatrale lanciato come il frammento di un discorso, amoroso e rabbioso al tempo stesso, verso il presente: da venerdì 19 a domenica 20 maggio alle ore 21 al Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo in Via Martin Luther King, 6 va in scena "Delirio di una Trans Populista".
Organizzato con il sostegno di Arcigay Palermo e prodotto da Teatri di Vita, lo spettacolo del regista Andrea Adriatico vede in scena Eva Robin's, Saverio Peschechera, Alberto Sarti e Stefano Toffanin in una visione al contempo politica e psicologica, ludica e tragica dei nostri ingloriosi anni.
"Delirio di una trans populista" è a tutti gli effetti il comizio di addio di un populista alle folle di adoranti seguaci, attraverso le parole del leader austriaco Jörg Haider riprese da Elfriede Jelinek.
Nello specifico, il leader è nientemeno che una transessuale, con il corpo e la voce di Eva Robin’s, che arringa folle sparute di ardenti fanciulle barbute, durante le loro esercitazioni ginnico-militari, pronte a immolarsi per la causa.
Un ribaltamento estroso e illuminante, che trasforma il popolo omologato in una banda di drag queen scatenate: "VOTA TRANS" diventa così il nuovo slogan di una politica grottesca che riesuma antichi sogni totalitari.
Una rilettura straniante per accarezzare il mondo logorroico della scrittrice austriaca e per sondare il mondo macerato in cui agiscono i fantasmi, fin troppo realistici, dell’orrore quotidiano in cui viviamo.
Organizzato con il sostegno di Arcigay Palermo e prodotto da Teatri di Vita, lo spettacolo del regista Andrea Adriatico vede in scena Eva Robin's, Saverio Peschechera, Alberto Sarti e Stefano Toffanin in una visione al contempo politica e psicologica, ludica e tragica dei nostri ingloriosi anni.
"Delirio di una trans populista" è a tutti gli effetti il comizio di addio di un populista alle folle di adoranti seguaci, attraverso le parole del leader austriaco Jörg Haider riprese da Elfriede Jelinek.
Nello specifico, il leader è nientemeno che una transessuale, con il corpo e la voce di Eva Robin’s, che arringa folle sparute di ardenti fanciulle barbute, durante le loro esercitazioni ginnico-militari, pronte a immolarsi per la causa.
Un ribaltamento estroso e illuminante, che trasforma il popolo omologato in una banda di drag queen scatenate: "VOTA TRANS" diventa così il nuovo slogan di una politica grottesca che riesuma antichi sogni totalitari.
Una rilettura straniante per accarezzare il mondo logorroico della scrittrice austriaca e per sondare il mondo macerato in cui agiscono i fantasmi, fin troppo realistici, dell’orrore quotidiano in cui viviamo.
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