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Si può fare teatro se si è depressi: allo Spazio Franco va in scena "L’arte della resistenza"

  • Cantieri culturali alla Zisa - Palermo
  • Dal 24 al 26 febbraio 2023 (evento concluso)
  • 21.00 (venerdì e sabato), 19.30 (domenica)
  • 10 euro
  • Biglietti acquistabili online o fisicamente alla biglietteria dello Spazio Franco. Info al numero 379 2876196 spaziofrancozisa@gmail.com
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La redazione

Chiara Buzzone, Federica D’Amore, Roberta Giordano e Totò Galati

Ricomincia da una compagnia del territorio, "Scena Nostra", la rassegna dedicata al meglio della creazione contemporanea, che si svolgerà fino al 19 maggio a Palermo, allo Spazio Franco dei Cantieri Culturali della Zisa.

Dopo l’ultimo doppio sold out del Darwin Inconsolabile di Lucia Calamaro, Scena Nostra presenta la compagnia palermitana Barbe à Papa Teatro composta da Chiara Buzzone, Federica D'Amore, Totò Galati, Roberta Giordano, Claudio Zappalà e Nathan Tagliavini.

Talenti provenienti dalla Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo, diretta da Emma Dante, e dall'Accademia "INDA" di Siracusa.

Barbe à Papa Teatro torna in città - dopo la tournée nazionale ed estera al Festival Off d'Avignon 2022 - con l’ultima creazione della trilogia “Generazione Y” che ha debuttato, proprio a Palermo, nel 2019, con "Il coro di Babele", messo in scena, in quella occasione al TMO – Teatro Mediterraneo Occupato. Nel 2020 è stata la volta di "Mi ricordo" che ha debuttato al Teatro Libero.
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La trilogia si chiude quindi ai Cantieri della Zisa con il debutto venerdì 24 febbraio, alle 21.00, con repliche sabato 25 febbraio (sempre alle 21.00) e domenica 26 febbraio alle 19.30.

In scena tre attrici e un attore, su un palco vuoto, si preparano a mettere in scena il loro ultimo spettacolo, e nel farlo, si interrogano sulla loro condizione di artisti, di lavoratori e lavoratrici, ma anche di uomini e donne che vivono il presente, con le sue difficoltà e contraddizioni.

È la compagnia Barbe à Papa Teatro che mette in scena sé stessa.

L’indagine parte da una domanda che genera tutte le successive: “Si può fare teatro quando si è depressi?”

E quindi: Cosa si può fare quando si è depressi? La reazione – più che la risposta – a queste domande, è uno spettacolo che racconta quattro testimonianze di una condizione generazionale, ma anche universale; uno spettacolo che percorre le zone d’ombra di un animo lacerato e usurato da anni di crisi economica, sociale, politica e culturale.

"L’arte della resistenza” è uno spettacolo che parla di lavoro, di sogni, di compromessi, di scelte estreme e di rinunce. È uno spettacolo che si immerge a piene mani nell’amaro e nel cinico che regolano fortemente i rapporti umani. Ma è uno spettacolo che ha fede, che crede ancora nella possibilità di un cambiamento, nella speranza che domani, possa sorgere un nuovo fiore.

È lo spettacolo più caldo e arrabbiato della trilogia, perché mostra quello di cui più abbiamo vergogna: la consapevolezza di essere attori e attrici ma senza avere i diritti che spettano a lavoratori e lavoratrici; la sensazione di volere di più dalla vita, ma di doverci spesso adattare, piegare.

La convinzione che il nostro dolore non abbia la stessa dignità di altri, non sia abbastanza importante; la tentazione di farla finita con una vita che non si lascia costruire come i nostri desideri vorrebbero, spiega Claudio Zappalà, autore e regista dello spettacolo.

In scena Chiara Buzzone, Federica D’Amore, Roberta Giordano e Totò Galati.

Lo spettacolo ha debuttato a Ferrara nell’ottobre 2022 ed è prodotto da Barbe à Papa Teatro e da CTM – Centro Teatrale Meridionale, e realizzato con il sostegno di Spazio Marceau.

"L’arte della resistenza" ha vinto la prima edizione del bando di residenza artistica “Off line” organizzato da Teatro Ferrara Off.
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