Salvo Piparo "cunta" gli antichi mestieri: lo spettacolo in scena al Teatro Jolly di Palermo
Salvo Piparo (foto di Salvo Damiano)
Un capitolo speciale dedicato interamente ai mestieri, attraverso le ombre della dimenticanza e le luci della rivalsa delle tradizioni. Al Teatro Jolly di Palermo, dal 15 al 17 marzo, va in scena "Antichi Mestieri" con Salvo Piparo.
Il racconto parte da molto lontano, dalle viscere della Sicilia per rimembrare le nostre origini proprio attraverso quei modi desueti di trovare spazio nella sopravvivenza quotidiana, con mestieri umili o difficili, ora persi per sempre ora in continua evoluzione.
Salvo Piparo raccoglie tutte queste straordinarie memorie e le porta in scena con la sua originale tecnica del cunto, insieme al compagno di viaggio Michele Piccione, musicologo e polistrumentista, anche lui in scena nell’esecuzione delle musiche e nel racconto delle orgini degli antichi strumenti provenienti da tutto il mondo.
Si intervalleranno dei video, con la regia di Salvo Damiano, in cui una voce narrante andrà ad intervistare, in modo giullaresco, dai casciarioti (casciamortari) ai panificatori, passando per le voci (abbanniate) dei mercati popolari, i cocchieri (gnuri), le taverne fino al pittoresco mondo degli spicciafaccende.
Secondo l’antico principio Voce di popolo, voce di Dio, verranno fuori degli aneddoti degni del genio, dell’arte di arrangiarsi, frutto di una ricerca antropologica popolare agniuniata sotto il marciapiede, come la definisce lo stesso cuntastorie palermitano.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Jolly dal 15 al 17 marzo.
Il racconto parte da molto lontano, dalle viscere della Sicilia per rimembrare le nostre origini proprio attraverso quei modi desueti di trovare spazio nella sopravvivenza quotidiana, con mestieri umili o difficili, ora persi per sempre ora in continua evoluzione.
Salvo Piparo raccoglie tutte queste straordinarie memorie e le porta in scena con la sua originale tecnica del cunto, insieme al compagno di viaggio Michele Piccione, musicologo e polistrumentista, anche lui in scena nell’esecuzione delle musiche e nel racconto delle orgini degli antichi strumenti provenienti da tutto il mondo.
Si intervalleranno dei video, con la regia di Salvo Damiano, in cui una voce narrante andrà ad intervistare, in modo giullaresco, dai casciarioti (casciamortari) ai panificatori, passando per le voci (abbanniate) dei mercati popolari, i cocchieri (gnuri), le taverne fino al pittoresco mondo degli spicciafaccende.
Secondo l’antico principio Voce di popolo, voce di Dio, verranno fuori degli aneddoti degni del genio, dell’arte di arrangiarsi, frutto di una ricerca antropologica popolare agniuniata sotto il marciapiede, come la definisce lo stesso cuntastorie palermitano.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Jolly dal 15 al 17 marzo.
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