Porte aperte al gioiello trecentesco: visite al Monastero e il Chiostro di Santo Spirito di Agrigento

Monastero di Santo Spirito ad Agrigento
Anche Agrigento partecipa a "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre, apre le porte di siti e monumenti e fa scoprire i suoi gioielli.
Aperto anche il più celebre dei monumenti medievali della città: il Monastero e il Chiostro di Santo Spirito. Per gli agrigentini è “Bataranni”, in dialetto, che significa la Badia Grande. È stato fondato nel 1299 dalla marchesa Rosalia Prefoglio, moglie di Federico I di Chiaramonte e madre di Manfredi, che negli ultimi anni della sua vita decise di donare la struttura alle monache benedettine dell'ordine cistercense.
L’ingresso immette in un bellissimo chiostro. Al pianterreno la cappella eretta da Costanza II di Chiaramonte intorno al 1350; l’Aula capitolare, con portale, due grandi finestre bifore in stile chiaramontano con modanature a zig zag e un soffitto dominato da magnificenti archi ogivali; il refettorio realizzato nel 1621.
Al primo piano il dormitorio, con soffitto ligneo e archi a sesto acuto della prima metà del Seicento e la Sala della Torre. L’ultimo piano ospita la sezione etno-antropologica del Museo civico.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili.
Aperto anche il più celebre dei monumenti medievali della città: il Monastero e il Chiostro di Santo Spirito. Per gli agrigentini è “Bataranni”, in dialetto, che significa la Badia Grande. È stato fondato nel 1299 dalla marchesa Rosalia Prefoglio, moglie di Federico I di Chiaramonte e madre di Manfredi, che negli ultimi anni della sua vita decise di donare la struttura alle monache benedettine dell'ordine cistercense.
L’ingresso immette in un bellissimo chiostro. Al pianterreno la cappella eretta da Costanza II di Chiaramonte intorno al 1350; l’Aula capitolare, con portale, due grandi finestre bifore in stile chiaramontano con modanature a zig zag e un soffitto dominato da magnificenti archi ogivali; il refettorio realizzato nel 1621.
Al primo piano il dormitorio, con soffitto ligneo e archi a sesto acuto della prima metà del Seicento e la Sala della Torre. L’ultimo piano ospita la sezione etno-antropologica del Museo civico.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili.
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