Per il 396° Festino le reliquie della Santuzza sono in esposizione nel cuore di Palermo

Bozzetto in cera plastica di Santa Rosalia
Nel cuore del centro storico di Palermo, all’Oratorio Quaroni (via Maqueda, 276) in occasione del 396° Festino di Santa Rosalia, la più importante celebrazione che ogni anno coinvolge tutti i palermitani e che richiama turisti da tutto il mondo, sarà possibile vistare l'esposizione “Dive Rosaliae pro peste repulsa”.
Tra foto in bianco e nero e pannelli artistici che raccontano la storia della Santuzza, così come viene affettuosamente chiamata la Patrona della città, si potranno omaggiare le reliquie che solitamente sono custodite nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto (Piazza Bellini, 2).
Nell'anno della pandemia, circostanza che ha impedito lo svolgimento delle tradizionali celebrazioni religiose, per la prima volta nella storia, la piccola e preziosissima teca, contenente le spoglie che furono donate alle monache del Monastero di Santa Caterina subito dopo la proclamazione della Santuzza quale unica e principale Patrona della città, chiusa dal sigillo del Cardinale Giannettino Doria, ha varcato le soglie del Monastero per incontrare la comunità dei devoti palermitani.
La teca, insieme al bozzetto di cera plastica con un'immagine di Rosalia, realizzato dallo scultore Pennino per l'opera finale che si trova nell'altare maggiore dell’eremo della Quisquina, rimarranno esposte fino al 28 agosto, tutti giorni (tranne il lunedì) dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso gratuito, all’interno dell’Oratorio.
“Dive Rosaliae pro peste repulsa”, ideata e realizzata dall'associazione La Coccinella Onlus di Vincenzo Montanelli, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Palermo, rappresenta un'opportunità di raccoglimento spirituale e di omaggio simbolico alla Patrona.
L'ingresso dei visitatori all'interno dell'Oratorio, allestito con tutti i presidi di sicurezza anti Covid-19, verrà consentito, previa misurazione della temperatura e utilizzo della mascherina, ad un massimo di 30 persone alla volta.
Tra foto in bianco e nero e pannelli artistici che raccontano la storia della Santuzza, così come viene affettuosamente chiamata la Patrona della città, si potranno omaggiare le reliquie che solitamente sono custodite nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto (Piazza Bellini, 2).
Nell'anno della pandemia, circostanza che ha impedito lo svolgimento delle tradizionali celebrazioni religiose, per la prima volta nella storia, la piccola e preziosissima teca, contenente le spoglie che furono donate alle monache del Monastero di Santa Caterina subito dopo la proclamazione della Santuzza quale unica e principale Patrona della città, chiusa dal sigillo del Cardinale Giannettino Doria, ha varcato le soglie del Monastero per incontrare la comunità dei devoti palermitani.
La teca, insieme al bozzetto di cera plastica con un'immagine di Rosalia, realizzato dallo scultore Pennino per l'opera finale che si trova nell'altare maggiore dell’eremo della Quisquina, rimarranno esposte fino al 28 agosto, tutti giorni (tranne il lunedì) dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso gratuito, all’interno dell’Oratorio.
“Dive Rosaliae pro peste repulsa”, ideata e realizzata dall'associazione La Coccinella Onlus di Vincenzo Montanelli, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Palermo, rappresenta un'opportunità di raccoglimento spirituale e di omaggio simbolico alla Patrona.
L'ingresso dei visitatori all'interno dell'Oratorio, allestito con tutti i presidi di sicurezza anti Covid-19, verrà consentito, previa misurazione della temperatura e utilizzo della mascherina, ad un massimo di 30 persone alla volta.
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