"Palermo manciataria": un aperitivo itinerante tra storia della città e street food
L'associazione Esplora Siti Sicilia propone a Palermo, per sabato 12, 19 e 26 marzo, "Palermo Manciataria", un itinerario gastronomico fatto di antiche ricette e di luoghi monumentali, con soste per assaggiare i cibi tipici, di cui è ricca la nostra città.
Un'esperienza sensoriale per le papille gustative dei più audaci, per chi ha voglia di conoscere ed assaporare il cibo da strada palermitano, uno dei più rinomati al mondo insieme a quello di città come Bangkok, Mumbai, Istanbul, Siviglia; il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino o da una birra.
Il tour inizia alle ore 17.30 ed ha un costo di 15 euro (con degustazione inclusa). L'appuntamento è a piazza Marina (davanti Palazzo Steri), alle 17.10, e la durata è di circa 2 ore.
Si va alla scoperta di storie antiche e aneddoti: dai luoghi dove le monache di clausura, con le loro "manuzze sante", preparavano sfincioni e dolci prelibati, alle origini del panino ca meusa e delle arancine, di panelle e cazzilli.
Storie di antiche pasticcerie ormai scomparse, dove donna Franca Florio era solita mangiare una bella iris con la ricotta o dove si realizzò la prima barocca cassata con frutta candita.
L'itinerario è condotto da guide turistiche abilitate e si svolge nel rispetto delle norme a tutela della salute del cittadino.
Un'esperienza sensoriale per le papille gustative dei più audaci, per chi ha voglia di conoscere ed assaporare il cibo da strada palermitano, uno dei più rinomati al mondo insieme a quello di città come Bangkok, Mumbai, Istanbul, Siviglia; il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino o da una birra.
Il tour inizia alle ore 17.30 ed ha un costo di 15 euro (con degustazione inclusa). L'appuntamento è a piazza Marina (davanti Palazzo Steri), alle 17.10, e la durata è di circa 2 ore.
Si va alla scoperta di storie antiche e aneddoti: dai luoghi dove le monache di clausura, con le loro "manuzze sante", preparavano sfincioni e dolci prelibati, alle origini del panino ca meusa e delle arancine, di panelle e cazzilli.
Storie di antiche pasticcerie ormai scomparse, dove donna Franca Florio era solita mangiare una bella iris con la ricotta o dove si realizzò la prima barocca cassata con frutta candita.
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