"No way" di Tiziana La Piana: radici e modernità nelle opere digitali in mostra a Catania
Dettaglio di un'opera di Tiziana La Piana
"No way" è il titolo della mostra di Tiziana La Piana che, dal 2 febbraio al 2 aprile, resta visitabile al Palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuale II a Catania.
Il rifiuto di questa realtà percepita dall'artista nella sua quotidianità, elaborata e trasformata nell'essenza con un linguaggio liquido che trasuda umanità e sicilianità. "No way" è la strada, l'attesa, l'abbandono e la devozione nella vita di ogni individuo.
Nell'arte di Tiziana La Piana, un linguaggio fluido offre la sua percezione del mondo, che viene man mano sintetizzato in linee, forme e colori, mescolando novità e tradizione.
Se da un lato le sue opere appaiono avanguardistiche, data la loro natura esclusivamente digitale, l'artista non dimentica il legame con le proprie radici e l’amata Sicilia, di cui coglie momenti e figure che cristallizza su schermi luminosi.
Scene di strada, scorci cittadini, cultura popolare, attese alla finestra. Tutto ciò e molto più popola il suo universo figurativo, che sembra dotato di una calma apparente che congela soggetti e paesaggi in un'atmosfera sospesa, quasi hopperiana, dove memoria e contemporaneità si legano saldamente.
Il rifiuto di questa realtà percepita dall'artista nella sua quotidianità, elaborata e trasformata nell'essenza con un linguaggio liquido che trasuda umanità e sicilianità. "No way" è la strada, l'attesa, l'abbandono e la devozione nella vita di ogni individuo.
Nell'arte di Tiziana La Piana, un linguaggio fluido offre la sua percezione del mondo, che viene man mano sintetizzato in linee, forme e colori, mescolando novità e tradizione.
Se da un lato le sue opere appaiono avanguardistiche, data la loro natura esclusivamente digitale, l'artista non dimentica il legame con le proprie radici e l’amata Sicilia, di cui coglie momenti e figure che cristallizza su schermi luminosi.
Scene di strada, scorci cittadini, cultura popolare, attese alla finestra. Tutto ciò e molto più popola il suo universo figurativo, che sembra dotato di una calma apparente che congela soggetti e paesaggi in un'atmosfera sospesa, quasi hopperiana, dove memoria e contemporaneità si legano saldamente.
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