Napoli e poesia si incontrano a Palermo: Gnut in concerto alla Fabbrica 102

Il cantautore napoletano Gnut
Gnut, alterego del cantautore partenopeo Claudio Domestico, si esibisce in concerto venerdì 19 ottobre alle 22.30 alla Fabbrica 102.
Attivo dal 2008, dopo varie pubblicazioni in Italia, tra cui l’album “Rumore della Luce” (2009), prodotto da Piers Faccini, per la prima volta Gnut varca i confini nazionali con “Hear My Voice”, distribuito in formato fisico in Francia ed Inghilterra. Questi quattro nuovi brani, scritti dal poeta Alessio Sollo e Gnut, e cantanti in napoletano, sono stati registrati nello studio di Piers nelle Cevennes, in Francia.
La voce di Gnut ben si sposa con questi brani, una voce familiare al cantautorato napoletano ma con un timbro moderno che rimanda ad Elliot Smith e Bon Iver.
In queste stravaganti composizioni, il mandolino chiacchera con una chitarra mentre le pelli delle tammorre si fondono con gli accenti della batteria e con i cori. Queste canzoni non raccontano solo di storie d’amore, tradimenti e serenate, ma lasciano trasparire tutto il fascino di una città come Napoli, che vive attraverso la rappresentazione e la reinterpretazione di Gnut.
Attivo dal 2008, dopo varie pubblicazioni in Italia, tra cui l’album “Rumore della Luce” (2009), prodotto da Piers Faccini, per la prima volta Gnut varca i confini nazionali con “Hear My Voice”, distribuito in formato fisico in Francia ed Inghilterra. Questi quattro nuovi brani, scritti dal poeta Alessio Sollo e Gnut, e cantanti in napoletano, sono stati registrati nello studio di Piers nelle Cevennes, in Francia.
La voce di Gnut ben si sposa con questi brani, una voce familiare al cantautorato napoletano ma con un timbro moderno che rimanda ad Elliot Smith e Bon Iver.
In queste stravaganti composizioni, il mandolino chiacchera con una chitarra mentre le pelli delle tammorre si fondono con gli accenti della batteria e con i cori. Queste canzoni non raccontano solo di storie d’amore, tradimenti e serenate, ma lasciano trasparire tutto il fascino di una città come Napoli, che vive attraverso la rappresentazione e la reinterpretazione di Gnut.
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