Simbolismo e arte digitale: “In Saecula Saeculorum” di Dario Denso Andriolo
Nell’ambito della sesta edizione di I-Design 2017, curata da Daniela Brignone, (visualizza l'articolo di approfondimento), l’Oratorio di San Mercurio ospita la mostra "In Saecula Saeculorum", aperta al pubblico fino al 19 novembre.
Il luogo sacro si sposa perfettamente con le opere dell’artista Dario Denso Andriolo: immagini iconografiche, in chiave postmoderna e digitale di uno degli oggetti tradizionali per eccellenza, le figure delle sante. Realizzate con la tecnica dello scanning umano le opere rappresentano le Sante Patrone di Palermo: Cristina, Ninfa, Oliva, Agata e Santa Rosalia.
All’interno dell'esposizione, pervasa dal simbolismo religioso, trova spazio un altro simbolo dal significato profondo: la barca. Quella di Andriolo si chiama “Paper Home” e racchiude in sé la fuga da casa, la ricerca di una nuova dimora, la casa stessa. La rappresentazione plastica delle sofferenze umane in cerca di una nuova casa, simbolo attualissimo del calvario contemporaneo.
Realizzata con materiale cartaceo, quindi deperibile, la barca riporta invece la scritta dell’eternità, "In Saecula Saeculorum", nei secoli dei secoli, marcando una voluta incoerenza di linguaggi. La mostra è un viaggio metafisico tra fede e modernità in un luogo dove il silenzioso ed il tempo sembrano fermarsi e prendere forma.
Il luogo sacro si sposa perfettamente con le opere dell’artista Dario Denso Andriolo: immagini iconografiche, in chiave postmoderna e digitale di uno degli oggetti tradizionali per eccellenza, le figure delle sante. Realizzate con la tecnica dello scanning umano le opere rappresentano le Sante Patrone di Palermo: Cristina, Ninfa, Oliva, Agata e Santa Rosalia.
All’interno dell'esposizione, pervasa dal simbolismo religioso, trova spazio un altro simbolo dal significato profondo: la barca. Quella di Andriolo si chiama “Paper Home” e racchiude in sé la fuga da casa, la ricerca di una nuova dimora, la casa stessa. La rappresentazione plastica delle sofferenze umane in cerca di una nuova casa, simbolo attualissimo del calvario contemporaneo.
Realizzata con materiale cartaceo, quindi deperibile, la barca riporta invece la scritta dell’eternità, "In Saecula Saeculorum", nei secoli dei secoli, marcando una voluta incoerenza di linguaggi. La mostra è un viaggio metafisico tra fede e modernità in un luogo dove il silenzioso ed il tempo sembrano fermarsi e prendere forma.
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