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Michele Catti: "Nostalgie autunnali"

  • Settimana delle culture
  • Palazzo Sant'Elia (Fondazione Sant'Elia) - Palermo
  • - Palermo
  • Dal 10 settembre al 10 novembre 2013 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.30; domenica e festivi dalle ore 9.00 alle 13.00
  • 5 euro (intero), 4 euro (ridotto)
  • Informazioni al numero 091.6628289
Balarm
La redazione

A quasi 100 anni dalla scomparsa di Michele Catti (1855-1914), la Fondazione Sant’Elia, con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo e del Consorzio Universitario della provincia di Palermo, in collaborazione con la de Arte Service e Management, hanno deciso di rendere un doveroso omaggio a questo interessante artista con una mostra allestita nella sua città.

Curatore dell’evento è Maria Antonietta Spadaro la quale, oltre a presentare al pubblico un corposo numero di opere (provenienti in massima parte da collezioni private, ma anche da istituzioni quali la Gam di Palermo, la Fondazione Sicilia, l’Ars, Banca Nuova e il Circolo Artistico), propone una lettura a 360° della vita e dell’esperienza artistica di Catti, figura che, insieme a Francesco Lojacono ed Antonino Leto – nota triade dei maggiori pittori paesaggisti dell’Ottocento siciliano – ha contribuito a creare nella nostra isola quel magico felice momento culturale, tra il XIX e il XX secolo, che ha visto operare in altri campi G. B. Filippo ed Ernesto Basile, Giuseppe Damiani Almeyda, Mario Rutelli, Antonio Ugo, Vincenzo Ragusa, e molti altri artisti non meno significativi i quali, partendo da esperienze accademiche tra neoclassicismo e romanticismo, hanno espresso il senso della modernità insito nell’impressionismo e nel linguaggio modernista.

In tale contesto di accesi fermenti artistici locali, vivificati da contatti con altre realtà ben più vivaci della Sicilia – pensiamo a Napoli, Roma, Firenze e alla stessa Parigi – Michele Catti occupa una posizione anomala, per il suo sentire intriso di struggente malinconia che giunge a divenire angoscia del vivere.

La mostra è una grande antologica con oltre 80 opere selezionate, tra dipinti e disegni, reperite da Archivi, Fondazioni, Eredi, Collezioni private e pubbliche, e accompagnate da testi introduttivi, schede biografiche, testi critici e apparati fotografici.

La sua pittura, da modi vagamente macchiaioli, attraversando l’impressionismo, sfiora il postimpressionismo crepuscolare; egli, unico artista bohémièn a Palermo, interpreta la sua città in modo singolare, regalandoci visioni autunnali dei suoi moderni viali alberati, rendendocela più simile alle capitali nordiche che a città mediterranee. Anche i suoi paesaggi siciliani, agresti o marini, spesso vestono la luce dei mesi autunnali e invernali, rendendo atmosfere plumbee molto diverse dalla solarità isolana, così ben interpretata da un artista come Lojacono.

I tanti aspetti che si ritrovano nell’opera di Catti, testimoniati anche dalle molte opere inedite presenti in mostra, ne fanno un artista complesso, che praticava anche la fotografia con interessanti esiti. Catti è scomparso a 59 anni, povero e malato; in mostra è allestita anche una sezione è dedicata ai seguaci, il figlio Aurelio, l’unico dei quattro che intraprese la via della pittura, ed Erminio Kremp, suo caro amico, suggestionato dall’inconfondibile stile cattiano. Il catalogo è a cura di M. A. Spadaro; è previsto anche un breve video sulla figura di Michele Catti.

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