La Sicilia Pop dialoga con la tradizione: le opere di cinque artisti a Palazzo Bonocore
L'opera "Trinacria" di Max Ferrigno
Arte contemporanea e tradizioni siciliane, racchiuse in un unico format ironicamente Pop, è il nuovo progetto di Palazzo Bonocore, che da due anni ospita nel cuore più antico di Palermo, il Museo del Patrimonio Immateriale, gestito dall’associazione I World.
"I Pop Sicilia", il nuovo progetto ideato da Alba Romano Pace e Lucio Tambuzzo, racchiude cinque artisti, i maggiori rappresentanti della pop art in Sicilia, che in questo caso, entrano in simbiosi con le eredità immateriali dell’isola, alla ricerca delle radici del proprio immaginario.
Ribelli e fantasiosi, gli artisti e i designer divengono l’espressione di una società che dalle proprie radici popolari, alternando dissacrazione ad idolatria, storia ad immaginazione, costruisce la propria identità creativa.
Propongono le loro opere, nei saloni affrescati di Palazzo Bonocore, Max Ferrigno, Luigi Giocolano, Roberto Lo Sciuto, Domenico Pellegrino, Alice Valenti. Dialogano con esempi del patrimonio immateriale: il cunto antico e i pupi di Mimmo Cuticchio, le luminarie dei Fratelli Plescia, il Museo dei Merletti di Isnello, le antiche ceramiche. Video e spazio digitale: Elastro Società Cooperativa, Turi Scandurra, MammaSonica, Alice Valenti - Riccardo Napoli - Vincenzo Drago -Salvatore Fallico.
«La mostra presenta la Sicilia come una terra di frontiera – spiega la curatrice Alba Romano Pace -, dove le tradizioni popolari creano l’identità unica di un’isola che riesce a mettere insieme tradizione araba e occidentale, antichità e contemporaneità, forgiando un proprio linguaggio visivo che abita l’immaginario degli artisti siciliani. Fortemente marcata dalla sua cultura pop la Sicilia diventa fucina di arte e artigianato, dove i santi si trasformano in supereroi, i pupi tradizionali e le ceramiche, i motivi ornamentali e i manufatti, divengono vere e proprie opere d’arte».
"I Pop Sicilia", il nuovo progetto ideato da Alba Romano Pace e Lucio Tambuzzo, racchiude cinque artisti, i maggiori rappresentanti della pop art in Sicilia, che in questo caso, entrano in simbiosi con le eredità immateriali dell’isola, alla ricerca delle radici del proprio immaginario.
Ribelli e fantasiosi, gli artisti e i designer divengono l’espressione di una società che dalle proprie radici popolari, alternando dissacrazione ad idolatria, storia ad immaginazione, costruisce la propria identità creativa.
Propongono le loro opere, nei saloni affrescati di Palazzo Bonocore, Max Ferrigno, Luigi Giocolano, Roberto Lo Sciuto, Domenico Pellegrino, Alice Valenti. Dialogano con esempi del patrimonio immateriale: il cunto antico e i pupi di Mimmo Cuticchio, le luminarie dei Fratelli Plescia, il Museo dei Merletti di Isnello, le antiche ceramiche. Video e spazio digitale: Elastro Società Cooperativa, Turi Scandurra, MammaSonica, Alice Valenti - Riccardo Napoli - Vincenzo Drago -Salvatore Fallico.
«La mostra presenta la Sicilia come una terra di frontiera – spiega la curatrice Alba Romano Pace -, dove le tradizioni popolari creano l’identità unica di un’isola che riesce a mettere insieme tradizione araba e occidentale, antichità e contemporaneità, forgiando un proprio linguaggio visivo che abita l’immaginario degli artisti siciliani. Fortemente marcata dalla sua cultura pop la Sicilia diventa fucina di arte e artigianato, dove i santi si trasformano in supereroi, i pupi tradizionali e le ceramiche, i motivi ornamentali e i manufatti, divengono vere e proprie opere d’arte».
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