"Il lungo viaggio...ed altre fantasticherie", la pittorica di Evelin Costa e Pino Manzella
La mostra di pittura di Evelin Costa e Pino Manzella promossa da Isola Viva e Associazione Asadin intitolata "Il lungo viaggio...ed altre fantasticherie", racconta un immaginario fatto di sogni, visioni poetiche, libri fiabeschi, desideri, aquiloni, mongolfiere, mondi vicini e lontani, da raggiungere o a cui anelare solo con la fantasia.
Il lungo viaggio è metafora di vita. Alcune volte è un viaggio solo mentale, basta una barchetta di carta in una tinozza per far raggiungere universi sconosciuti e scoprire nuovi approdi, trovare foreste animate, fiori volanti, stelle cadenti, animali strani, vortici di vento che trascinano foglie scolorite, castelli incantati, casette di marzapane, luci improvvise e bui profondi, uomini feroci e abbracci di sconosciuti.
È sufficiente sfogliare la pagina di un libro oppure osservare un quadro su una parete per girare il mondo su un dirigibile, per vedere città galleggianti o abissi profondi, per inseguire conigli bianchi o catturare pesci giganti. Bisogna solo far tornare quel bambino occultato in ognuno di noi, quel bambino dimenticato che abbiamo abbandonato.
L’arte è un piccolo bagliore di infanzia che non si è mai spenta, è ciò che permette di intraprendere il lungo viaggio senza invecchiare, anche se il volto è ormai segnato da rughe ed incorniciato da capelli bianchi, è un respiro profondo quando si è immersi nella solitudine, è il sogno quando la vita non permette di dimenticare, è voce e silenzio, è lotta e meditazione, è vita reale ed irreale.
Il lungo viaggio è metafora di vita. Alcune volte è un viaggio solo mentale, basta una barchetta di carta in una tinozza per far raggiungere universi sconosciuti e scoprire nuovi approdi, trovare foreste animate, fiori volanti, stelle cadenti, animali strani, vortici di vento che trascinano foglie scolorite, castelli incantati, casette di marzapane, luci improvvise e bui profondi, uomini feroci e abbracci di sconosciuti.
È sufficiente sfogliare la pagina di un libro oppure osservare un quadro su una parete per girare il mondo su un dirigibile, per vedere città galleggianti o abissi profondi, per inseguire conigli bianchi o catturare pesci giganti. Bisogna solo far tornare quel bambino occultato in ognuno di noi, quel bambino dimenticato che abbiamo abbandonato.
L’arte è un piccolo bagliore di infanzia che non si è mai spenta, è ciò che permette di intraprendere il lungo viaggio senza invecchiare, anche se il volto è ormai segnato da rughe ed incorniciato da capelli bianchi, è un respiro profondo quando si è immersi nella solitudine, è il sogno quando la vita non permette di dimenticare, è voce e silenzio, è lotta e meditazione, è vita reale ed irreale.
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