"Futtitinni", arte e ironia nel progetto firmato Pablo Dilet e Giuseppe Veniero
Uno stereotipo trasformato in opera d’arte contemporanea per affermare un concetto artistico che è anche una lezione per il vivere bene: quello secondo cui anche dalla cosa più vista e comune si può sempre ricavare il proprio punto di vista.
Nasce il nuovo progetto artistico firmato Pablo Dilet e Giuseppe Veniero Project, un lavoro col gusto dell’ironia, scegliendo una parola che invita all’affrontare la vita in modo leggero, il termine siciliano "futtitinni": un motto che invita a prendere la vita alla leggera e fregarsene.
In un piccolo contenitore di confetti dalla segreta e immaginaria ricetta legata al benessere interiore, le risposte ad una società che ingabbia l’uomo in troppi sensi di colpa e preoccupazioni.
Cento pezzi artistici (la numerazione andrà da 0 a 99) per dire invece che alle volte prenderla alla leggera è la migliore risposta a ciò che ci ingabbia.
«È proprio grazie all’arte - spiega Pablo Dilet, pseudonimo del giornalista Dario La Rosa - che una parola dialettale può diventare un invito ad uno stile di vita leggero e votato alla bellezza. Un invito che è anche quello del saper guardare oltre, del saper cogliere nuove sfumature di cose che all’apparenza sembrano già viste».
Nasce il nuovo progetto artistico firmato Pablo Dilet e Giuseppe Veniero Project, un lavoro col gusto dell’ironia, scegliendo una parola che invita all’affrontare la vita in modo leggero, il termine siciliano "futtitinni": un motto che invita a prendere la vita alla leggera e fregarsene.
In un piccolo contenitore di confetti dalla segreta e immaginaria ricetta legata al benessere interiore, le risposte ad una società che ingabbia l’uomo in troppi sensi di colpa e preoccupazioni.
Cento pezzi artistici (la numerazione andrà da 0 a 99) per dire invece che alle volte prenderla alla leggera è la migliore risposta a ciò che ci ingabbia.
«È proprio grazie all’arte - spiega Pablo Dilet, pseudonimo del giornalista Dario La Rosa - che una parola dialettale può diventare un invito ad uno stile di vita leggero e votato alla bellezza. Un invito che è anche quello del saper guardare oltre, del saper cogliere nuove sfumature di cose che all’apparenza sembrano già viste».
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